A Otto e Mezzo lo scontro fra Marco Travaglio e Lilli Gruber: i due giornalisti la pensano diversamente sull'Europa, cosa hanno detto

Acceso dibattito andato in scena durante la puntata dello scorso 2 dicembre di Otto e Mezzo, su La7, fra Lilli Gruber e Marco Travaglio, quest’ultimo direttore de Il Fatto Quotidiano e uno degli opinionisti più gettonati del talk del settimo canale. Si parla dell’Unione Europea e la scintilla la innesta di fatto Bersani, ospite in studio: “L’unica cosa su cui sono d’accordo è vedere se Putin e Donald Trump riescono a sfasciare l’Europa”, osserva lo storico politico di sinistra sui negoziati per l’Ucraina, e a quel punto Lilli Gruber domanda lumi a Travaglio: “Ma siamo abbastanza avvertiti?”.



Il giornalista replica: “L’Europa è già sfasciata”, e la conduttrice risponde: “No, l’Europa non è sfasciata, scusami Marco Travaglio, io lo so che hai una posizione… però siccome io sono una europeista senza speranze, quindi continuo ad avere speranza che questa Europa riesca a non essere…”, ma Travaglio non ci sta: “Ci sono 3 o 4 posizioni in Europa: tu hai chiesto il mio parere quindi io ti dico il mio parere, il tuo lo so che è diverso”, e la Gruber: “Certo”.



Travaglio ha proseguito il suo discorso, ribadendo che l’Europa “è completamente sfasciata”, ricordando cosa accadde durante l’attacco al gasdotto Nord Stream, quello che portava in Europa il gas proveniente dai Paesi baltici e che fu sabotato dagli ucraini facendo ricadere le colpe sui russi. In quell’occasione, ha sottolineato il giornalista de Il Fatto Quotidiano, furono arrestate due persone ritenute responsabili del sabotaggio, una in Polonia e una in Italia.

MARCO TRAVAGLIO VS LILLI GRUBER, COSA E’ SUCCESSO

Secondo Lilli Gruber però le parole del suo interlocutore non sono un buon motivo per lasciare campo libero a Trump, una interruzione che però non è gradita al direttore de Il Fatto Quotidiano, che chiede quindi gentilmente di poter finire il suo discorso. Dopo di che ha ripreso quindi la parola, ricordando come, nell’occasione suddetta del Nord Stream, la Polonia non volle estradare l’ucraino arrestato con l’accusa di sabotatore, nonostante la Germania lo richiedesse per processarlo, e Berlino fosse la nazione che più ha avuto ripercussioni dal gasdotto rovinato, tra l’altro continuando a sovvenzionare con armi, soldi e in generale aiuti, Kiev. Secondo Travaglio quello è l’emblema delle numerose posizioni differenti che esistono in Europa.



Quindi ha aggiunto: “Non è mica un caso se si riuniscono i volenterosi con gli inglesi che sono usciti, in Europa non c’è una posizione comune, ce ne sono 3 o 4, ma meno male che ci sta provando Trump a finire la guerra. Per 3 anni e mezzo abbiamo aspettato che ci pensasse l’Unione Europea, ma l’Europa non ha nemmeno un delegato per i negoziati, abbiamo regalato a Trump la parola ‘pace’, ma è colpa nostra non sua?”.

Travaglio vs Gruber a Otto e mezzo (Foto: La7)

MARCO TRAVAGLIO VS LILLI GRUBER, LA CONDUTTRICE: “TRUMP…”

Lilli Gruber sembra però stizzita: “In realtà se n’è appropriato Trump della parola pace e dobbiamo ancora vedere se arriva questa pace, visto che sembra avere problemi di psicolabilità oltre che di ignoranza”. Bersani poi ha voluto sottolineare: “In realtà la Polonia è sempre stata contraria al Nord Stream”, e Travaglio ha risposto: “Ti pare una buona ragione per farlo saltare in aria?”. Di nuovo il politico: “La Polonia l’ha sempre rifiutato anche quando l’Europa era sfasciata, come adesso dice. Certo, l’Europa ha dei problemi, vogliamo gioirne? Questo è il punto?”.

Ma Travaglio, che sembra quasi sentirsi attaccato sul personale, risponde: “Io faccio il giornalista, descrivo le cose; se dico che ha vinto il Milan non vuol dire che sono milanista”, e la Gruber chiosa: “Anche io dico che ha vinto il Milan quando vince il Milan, non abbiamo preoccupazioni su questo fronte, Marco Travaglio”. Uno scambio quindi decisamente acceso fra il direttore de Il Fatto Quotidiano, che sembra quindi criticare apertamente Bruxelles, e dall’altra Lilli Gruber e Bersani, che invece si schierano contro Trump, riponendo ancora speranza nell’Ue.