Il vicino di casa di Libero Foti, l’uomo trovato morto in casa a Trieste, è intervenuto nuovamente alla trasmissione Pomeriggio 5. Marino oggi ha ribadito nuovamente quanto avvenuto durante il massaggio alla compagna della vittima precisando “lui (Libero, ndr) l’ha spogliata”. “Questo mi ha molto schifato e sconvolto perchè sono una persona corretta”, ha commentato. La conduttrice lo ha incalzato chiedendo cosa avesse fatto in seguito: “Lui mi tratteneva, io ero sempre più nervoso e volevo andare via. Quando sono andato via ho fatto una preghiera per queste povere badanti, affinché possano avere un po’ di pace”. Ma Elena era succube di lui?, ha domandato ancora la conduttrice. “Si”, ha confermato l’uomo. Marino ha anche parlato di episodi di violenza a scapito di un suo amico che sarebbe stato preso a bastonate da Libero “perchè facevano baruffa già da anni a causa dei suoi cani”. Ed ancora, tornando alla compagna di Libero, Elena ha proseguito: “lei doveva sottostare perché era una persona violenta”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VICINO “LUI ABUSAVA DELLA SUA COMPAGNA, DEPRAVATO”
Marino, vicino di casa di Libero Foti, è tornato a parlare anche oggi del 75enne trovato morto nel suo appartamento a Trieste. “Era una persona particolare”, ha esordito in collegamento con Pomeriggio 5. L’uomo ha quindi raccontato come ha conosciuto Elena e dell’incontro – l’unico, sostiene – avvenuto nella casa di Foti, quando un giorno in amicizia andò a fare un massaggio alla donna. “Libero acconsentiva come un terzo incomodo”, ha sostenuto. Ripercorrendo il giorno dell’incontro ha spiegato: “Elena mi invita a casa sua alle 17, sono andato alle 16.30 e Libero erta indispettito perché ero arrivato in anticipo, lei si mette sul divano ma lui la spoglia abusando di lei. Libero era una persona depravata, cattiva, falsa ed essendo diabetico aveva cali di zuccheri con reazioni immotivate, colleriche”, ha rivelato. Quindi ha ribadito che “Libero abusava della sua compagna”, spiegando come, nel corso della sua permanenza nella sua casa, “la toccava in modi non consoni, ero sconvolto”. Il testimone ha quindi rivelato di essere stato trattenuto: “Elena era in stato nervoso ed io ero sconvolto del modo depravato di Libero. Elena era una vittima”, ha proseguito. Quindi ha aggiunto ulteriori particolari, seppur in modo molto confuso: “Elena si vergognava e non sapeva come girare la frittata, io ero molto nervoso e impacciato e non vedevo l’ora che finisse tutto. Lui era nudo e faceva molto schifo”. Su richiesta della conduttrice del perché fosse rimasto lì, ha chiosato: “Non mi ha permesso di andare via, si è messo davanti e mi ha detto di restare lì ancora un poco, mi ha trattenuto per due ore”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TESTIMONIANZA CHOC
Riflettori puntati ancora sul giallo del delitto di Libero Foti, l’anziano 65enne ritrovato senza vita nel suo appartamento a Trieste, nascosto in un grosso sacco nero. Mentre gli inquirenti sono a caccia di Olena Leri – detta Elena – l’ex badante poi diventata sua compagna, la quale dal giorno della tragedia sarebbe scomparsa misteriosamente, un testimone, intervenuto ieri nella puntata di Pomeriggio 5 ha rivelato alcuni aspetti inquietanti legati proprio all’uomo trovato senza vita. Anche oggi la trasmissione dell’ammiraglia Mediaset tornerà sul giallo di Trieste, ripartendo proprio dalle dichiarazioni del conoscente di Libero Foti, che ieri ha riservato alla vittima parole tutt’altro che tenere. “Era una persona cattiva, una persona torbida, lei era solo una vittima”, ha spiegato il testimone, aggiungendo ulteriori dettagli choc alla vicenda. Secondo l’uomo, oggi in collegamento con Pomeriggio 5, Foti avrebbe costretto la sua compagna di origini ucraine a comportamenti sopra le righe.
OMICIDIO LIBERO FOTI: COMPAGNA UNA VITTIMA?
A gettare nuove ombre sull’omicidio di Libero Foti, sgozzato ed ucciso nella sua abitazione, è ora un suo conoscente, che ai microfoni di Pomeriggio 5 ha spiegato: “La costringeva a stare in casa in reggiseno e mutande, la picchiava, non solo. La costringeva anche ad avere relazioni con terzi. Lei accettava perchè era una vittima, era buona”. Il testimone avrebbe fatto intendere, dunque, che i due avessero rapporti intimi anche con altre persone, pur vivendo del tutto isolati sia da parenti che da altre persone nel medesimo condominio. Intanto Elena, come veniva chiamata, sarebbe ricercata per la morte dell’anziano compagno. Il sospetto degli inquirenti è che l’uomo possa essere stato ucciso proprio lo scorso 12 ottobre e da allora è possibile che Olena possa aver lasciato Trieste alla volta dell’Ucraina, dove vive una sua figlia. “Era una persona molto torbida, falsa, sapeva ben manipolare la gente, un incubo… la mia teoria è che la compagna sia stata aiutata da qualcuno ad uccidere Libero”, ha sostenuto ieri il testimone.