Liliana Resinovich, il giallo della morte della donne di Trieste, negli studi di Quarto Grado: le interviste a Claudio Sterpin e Liliana Resinovich
Ampio spazio anche ieri al caso Liliana Resinovich a Quarto Grado, con le parole di Claudio Sterpin, intervistato in collegamento. L’amico speciale della vittima di Trieste ribadisce un pensiero già detto più volte durante le interviste: “Tutto quello che si sta facendo adesso doveva essere fatto nel gennaio 2022 o subito dopo la morte. Spero che non siamo fuori tempo massimo”.
Quindi ha proseguito: “La primissima volta che mi sono presentato in questura, il giorno 15 dicembre 2021, ho posato il mio telefono, se lo sono presi e l’hanno tenuto 2 ore e mezza, hanno avuto il tempo di copiare tutto volendo, e questa era una cosa che doveva essere fatta per tutti, tutti quelli coinvolti in una, all’epoca, sparizione.
Sto parlando di parenti, conoscenti, una ventina di persone. Il gruppo di persone che doveva essere indagate da subito era eterogeneo – aggiunge – doveva comprendere tutti i parenti di Lilli, i conoscenti più stretti ma anche i parenti e i conoscenti di Sebastiano”.
Poi fa notare un’anomalia nei filmati della GoPro di Sebastiano: “Ha battuto due record mondiali di ciclismo percorrendo in 13 secondi 580 metri. In uno di quei tratti in cui parla, andava a 240 km/h e anche in un altro pezzo andava solo un po’ più lento”.
Claudio Sterpin ha spiegato che il rapporto con Liliana Resinovich si era intensificato nell’ultimo anno prima della sua morte: “L’ultimo anno per Liliana è stato travagliato per due cose che sono accadute a ottobre e novembre 2021.
Noi abbiamo iniziato a frequentarci di più dopo la morte di mia moglie e all’epoca stava cercando un altro appartamento – l’ho dichiarato il 15 dicembre nella mia prima sit – lei cercava una casa perché non voleva lasciare Sebastiano in braghe di tela, ha detto testuali parole.
Cercava per lui una situazione più modesta, intenzionata a non lasciarlo senza un tetto sulla testa: questo era il cuore di Liliana e io – lo posso giurare – le ho detto che non avevamo problemi di soldi e se le servivano qualche centinaio di euro io c’ero. Parliamo prima del 25 ottobre 2021”.
LILIANA RESINOVICH, CLAUDIO STERPIN: “LILLI E’ CAMBIATA DOPO OTTOBRE E NOVEMBRE”
Quindi ha aggiunto: “Quel giorno io sono cambiato nei suoi confronti definitivamente, tanto che sapeva delle mie intenzioni: lei voleva andarsene da casa sua ma non aveva un’altra abitazione e io le dissi di venire a vivere a casa mia”. Sebastiano ha parlato più volte di un viaggio in Brasile che avrebbe fatto con Liliana Resinovich e, a riguardo, Claudio Sterpin replica: “Non racconta fesserie quando parlava del viaggio in Brasile, ma riguarda il 2020. Nell’ultimo anno Liliana è cambiata”.
Sulla possibilità che sul cadavere di Liliana vi siano tracce dei jeans di Sebastiano: “I jeans di Sebastiano? Dovrebbero chiederglieli gli inquirenti, non essere lui a consegnarli spontaneamente. Comunque tutto questo doveva succedere oltre 3 anni fa. Questa procura sta lavorando, per fortuna, ma l’altra…”.
Poi conclude: “È una battaglia contro il tempo? Io ne ho poco, recito come Albertazzi, in questo ultimo periodo sono… meglio che soprassediamo…”, dice riferendosi alle sue condizioni fisiche.
Poi aggiunge: “Sono d’accordo che Lilli sia stata uccisa, lei non può essersi suicidata, l’ho detto da subito, considero persona di scarsa intelligenza chi parla o pretende di pronunciare la parola suicidio. Non è possibile perché in quel punto Lilli non poteva morire, perché sarebbe stata spolpata dai cinghiali”, per poi chiosare: “Lei è stata senz’altro uccisa”.

LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO: “MA CHE CONVIVENZA CON STERPIN?”
Quarto Grado ha parlato anche con Sebastiano Visintin, che ha smentito le parole di Sterpin: “La convivenza? Quello che dice Claudio è la verità? Io non voglio parlare di lui. Per quanto riguarda le ricerche della casa in quel periodo, Lilli stava cercando una casa ma per noi, una casa che doveva essere al primo piano perché ho avuto sempre problemi con le gambe, poi avere un garage, non eccessivamente grande e a prezzi accessibili, perché lì si pagavano cifre abbastanza importanti.
Non ho mai visto alcuna casa dal vivo, ma Lilli me ne ha mostrate alcune. Quello che dicono le altre persone su questa casa a me non interessa”.
“Volevamo andare in Brasile – aggiunge – siamo andati in un’agenzia e abbiamo chiesto se vi fosse la possibilità di andare nel mese di febbraio, ci avevano chiesto 750 euro a testa”.
Quindi, sul luogo del ritrovamento del corpo: “Venivamo a passeggiare nel boschetto delle rose, era un momento in cui ci fermavamo, osservavamo la natura, stavamo in silenzio, per noi era importante questo. In questo posto non siamo mai entrati, poi era un ambiente chiuso. Lei avrebbe avuto il motivo di venire qui? Qualcuno dovrebbe darci queste risposte dopo 4 anni, dopo tutto questo tempo…”.
