Si parla del giallo di Liliana Resinovich a Storie Italiane con le parole di Claudio Sterpin, amico speciale della vittima: cosa ha detto stamane

Si parla del giallo di Liliana Resinovich stamane a Storie Italiane e in collegamento vi era Claudio Sterpin, l’amante della vittima. Queste le parole di esordio dell’ex maratoneta: “Con i parenti di Liliana abbiamo fin da subito avuto una unica idea sul comportamento di Sebastiano, ma non spetta a noi indagare, non siamo poliziotti che devono guardare se il telefono era acceso o spento, o dov’era, sono delle congetture, non è compito nostro”.



I tempi per capire cosa sia accaduto a Liliana Resinovich sembrano piuttosto lunghi: “Ci tocca aspettare? Purtroppo lo sapevo già – aggiunge Sterpin – gli sbagli sono stati fatti subito secondo me e non è stato indagato nulla. Tutto quello che ha dichiarato Sebastiano è stato preso per oro colato, non è stato verificato dalla procura per vedere la veridicità di quello che ha detto”. In studio a Storie Italiane vi era anche l’avvocato Squittieri, legale di Claudio Sterpin, che ha preciso: “I famigliari hanno svolto un ruolo fondamentale. Il telefono è il punto fondamentale insieme alla GoPro”.



LILIANA RESINOVICH, LE PAROLE DI MARINA BALDI E DEL TECNICO INFORMATICO

Poi ha continuato: “Si stanno espletando nuovi accertamenti ma questo rientra sempre nell’ambito di un’attività che noi da sempre lamentiamo, un’attività che poteva essere svolta con maggiore attenzione tempo fa, e mi riferisco alla copia forense della GoPro e della memoria Usb e dei telefonini stessi”. E ancora: “Anche la raccolta di altre videocamere nei paraggi sarebbe stata fondamentale, oltre a quelle di via Damiano Chiesa e piazzale Gioberti, tutta una serie di attività determinati”.

“La GoPro non viene sequestrata, non esistono provvedimenti di sequestro, è stata solo portata via la memoria USb che è stata riversata sull’app del telefono e il telefono viene poi visionato”. Quindi ha concluso e ribadito: “Si stanno completando questi accertamenti che sono fondamentali per restringere o aumentare la finestra temporale del presunto alibi. Ricordiamo che abbiamo anche un incidente probatorio”.



Liliana Resinovich, Claudio Sterpin (Foto: Storie Italiane)

LILIANA RESINOVICH, LE PAROLE DI MARINA BALDI E DEL TECNICO INFORMATICO

La genetista Marina Baldi, consulente della famiglia di Liliana Resinovich, concorda con le parole del legale: “In effetti dai dati della GoPro ci sono delle cose che mancano ma è ovvio che non essendo stata fatta la copia forense e pensando al suicidio è stato un disastro”.

Infine le parole del tecnico informatico, il dottor Bachecco, che ha detto la sua sulla possibilità – come ha sempre raccontato Sebastiano – che il giorno della scomparsa di Liliana Resinovich, il 14 dicembre 2021, il telefonino dell’indagato abbia avuto un buco di tre ore nel laboratorio dei coltelli: “In 3 ore quello che succede – spiega – dipende molto da contesti, celle, la situazione della rete. Se in quel locale in altri momenti e in altre giornate quel telefono con quell’operatore prendeva e non prendeva, è chiaramente strano che in un giorno non prende per 3 ore, non è impossibile ma è tendenzialmente improbabile”.