Gabriella Marano, consulente del fratello di Liliana Resinovich, intervistata ieri sera da Lombardia Nera: cos'ha detto sul giallo di Trieste
La dottoressa Gabriella Marano, consulente di Sergio, fratello di Liliana Resinovich, è stata intervistata ieri sera dal programma di Telelombardia, Lombardia Nera, per parlare del giallo di Trieste. Le prime parole sono state sul possibile punto di incontro fra la vittima e il carnefice: “Liliana, e noi da sempre sosteniamo questo, sarebbe stata intercettata dopo piazza Gioberti – racconta – mentre lei imboccava via san Cimino, che è la stessa strada che avrebbe dovuto fare per andare alla Wind di via Battisti (dove avrebbe dovuto incontrare Claudio Sterpin ndr)”.
E ancora: “Lì si perdono le tracce di Liliana per cui è stata intercettata proprio lì: probabilmente è salita sull’auto di qualcuno che conosceva molto bene visto che Liliana non sarebbe mai salita sull’auto di una persona sconosciuta, ecco perchè noi abbiamo sempre parlato di delitto di prossimità e oggi la procura ci dice che potrebbe essere stato il marito”.
LILIANA RESINOVICH, MARANO: “ECCO DOVE E’ STATA AGGREDITA”
Sul luogo dell’aggressione a Liliana Resinovich, Gabriella Marano precisa: “Dove possa essere avvenuta l’aggressione questo non lo sappiamo, magari è iniziata in macchina ed è finita altrove o magari si è verificata in un altro luogo, per cui in una indagine giudiziaria chiaramente abbiamo questi buchi che non sempre riusciamo a riempire”.
Sul materiale trovato sotto le scarpe di Liliana, per cui si è ipotizzata anche la possibilità che provenisse dal laboratorio di coltelli di Sebastiano Visintin, il marito, Gabriella Marano ha spiegato: “Il materiale vegetale trovato sotto le scarpe di Liliana appartiene al luogo dove è stata ritrovata ma è compatibile anche con altre strade di Trieste e di tutto il Friuli Venezia Giulia, inoltre il materiale vegetale non è databile di conseguenza noi non sappiamo da quanto tempo stesse sotto le scarpe di Liliana, di conseguenza una risposta non la troviamo dall’analisi del contenuto delle scarpe di Liliana”.
LILIANA RESINOVICH, MARANO: “SE SEBASTIANO FOSSE INNOCENTE…”
Anche la consulente di Sergio Resinovich, così come i famigliari della donna, crede che nella fase successiva all’omicidio siano intervenute più persone: “Noi riteniamo che l’aggressione sicuramente sia avvenuta ad opera di una sola persona, mentre dopo l’omicidio chi l’ha commesso è stato aiutato da una seconda persona, è probabile che vi sia qualcun’altro oltre a Sebastiano, sempre che sia stato lui ad ucciderla visto che indagato non vuol dire colpevole, ma questo è sicuramente un momento per Sebastiano per poter chiarire la sua posizione e tutti i suoi comportamenti sospetti messi in atto in questi anni”.
Quindi ha concluso: “Se Sebastiano fosse innocente potrebbe esserci un’altra persona? Certo, le indagini servono a questo, ora la procura sta dando profondità alle indagini e noi confidiamo in questo”. Sono ancora tanti quindi gli aspetti da chiarire sulla morte della povera donna di Trieste, per quello che resta uno dei casi senza dubbio più complessi degli ultimi anni per chi indaga: chissà se prima o poi scopriremo la verità.