A Chi l'ha visto si torna a parlare del giallo di Liliana Resinovich: le parole del fratello Sergio sui filmati cancellati dalla GoPro di Sebastiano
La diretta di ieri sera della trasmissione Chi l’ha visto si è tornata a occupare ancora una volta del giallo della morte di Liliana Resinovich parlando – assieme al fratello della vittima, Sergio – di tutte le novità che sono emerse nel corso dell’estate, partendo (naturalmente) del giallo nel giallo relativo ai video misteriosamente spariti dalle GoPro di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich e – di fatto – unico vero e proprio indagato per questo intricato e complesso caso; oltre che da sempre sotto i riflettori dei familiari della vittima che lo accusano di star coprendo una qualche verità.
Nel suo intervento, il fratello di Liliana Resinovich ci ha tenuto a dirsi fin da subito “molto stanco” visto che sono “ormai quattro anni che andiamo avanti e non è stato fatto niente”, con il sempre fermo auspicio che la Procura “sia più veloce perché aspettare fino a marzo è molto dura” e la sua intera vita – anche quella familiare – è ormai profondamente compromessa dall’omicidio e dall’assenza di una verità a cui appellarsi: un incubo – continua Sergio – iniziato nuovamente “dopo le vacanze”, momento in cui il marito di Liliana Resinovich “ha iniziato a frequentare questi salotti televisivi” mettendo “in piazza [le sue] bugie” fini – a suo avviso – a “creare caos”.
Il fratello di Liliana Resinovich: “Sebastiano continua a prendere in giro tutti con le sue bugie”
Passando al tema della GoPro, il fratello di Liliana Resinovich ricorda che solamente un paio di giorni fa “a Porta a Porta lui ha detto “che aveva già dato tutto alla Procura”, quando in realtà gli inquirenti “non avevano niente“: a dimostrarlo sarebbero “gli atti” che Sergio sostiene di aver letto “almeno 10 volte” e non citano in nessuna loro parte il fatto che siano state “sequestrate le GoPro o le schede SD”; spiegando che “lui ha portato il suo telefono in cui aveva riversato i filmati [e] il poliziotto li ha passati sul loro computer”
Resta il fatto – continua a spiegare il fratello di Liliana Resinovich – che i video della GoPro sono “fondamentali” per le indagini e lui stesso sostiene di essersi fatto “spiegare dalla A alla Z tutta la procedura con cui lui ha manipolato i filmati“; seppur ora non faccia altro che “dire bugie su bugie e prendere in giro noi cittadini italiani”, con l’esito di “uccidere nuovamente ogni volta la mia povera sorella che è stata brutalmente assassinata con le mani”.
Sulle GoPro, il fratello di Liliana Resinovich ci tiene a precisare che “ci sono troppe coincidenze” partendo dal fatto che “lui la sera, quando ha capito che il giudice ha rigettato l’archiviazione e ha riaperto il caso per omicidio (..) ha cancellato la scheda” e arrivando fino al fatto che – sempre nello studio di Bruno Vespa – abbia detto che “la polizia ha già sequestrato gli hard disk” con i video della GoPro, quando in realtà “non è vero”.