Liliana Resinovich, il caso a Quarto Grado: le mosse della difesa di Sebastiano Visintin, dai nuovi esami con incidente probatorio al ricorso in Cassazione
LILIANA RESINOVICH, LA STRATEGIA DELLA DIFESA DI SEBASTIANO VISINTIN
La verità sulla morte di Liliana Resinovich potrebbe essere scritta dai periti, con i nuovi accertamenti per dare risposte ai quesiti posti dal GIP. Se ne parlerà a Quarto Grado, così come della strategia difensiva dei legali di Sebastiano Visintin, marito di Lilly, unico indagato per la morte della 63enne.
Da un lato, c’è l’incidente probatorio, con le analisi che inizieranno a settembre; dall’altro, il ricorso in Cassazione dei legali del vedovo di Lilly per il diniego alla terza perizia medico-legale sul corpo di Liliana Resinovich.
Le due vicende viaggiano in parallelo, ma al momento non si intrecciano: anche se l’iter legale avviato da Visintin potrebbe durare mesi, non dovrebbe cambiare nulla per quanto riguarda l’incidente probatorio.

Per la difesa dell’uomo, è necessaria una nuova perizia sul corpo di Lilly per fare chiarezza sulle “incongruenze” tra quelle svolte nel 2022 e quella di due anni dopo, che hanno raggiunto conclusioni diverse, anche in vista di un eventuale processo.
LILIANA RESINOVICH, IL CASO PERIZIA FINISCA IN CASSAZIONE
La tesi della GIP è diversa: non serve un nuovo esame sul corpo di Liliana Resinovich, ma ha disposto nuovi accertamenti di tipo genetico e su alcuni oggetti. Dunque, si tiene conto dell’ultima perizia, quella firmata da Cristina Cattaneo, la cui ipotesi è che Lilly sia morta per soffocamento causato da terzi. Quella precedente, invece, ipotizzava il suicidio, una tesi respinta anche dalla famiglia Resinovich.
Entrambe le perizie concordano sulla morte per asfissia, ma differiscono sulle cause. Nella seconda, infatti, si parla di un’asfissia meccanica esterna, in altre parole causata dallo strangolamento e, quindi, frutto di un’aggressione.
Questa battaglia legale intrapresa da Sebastiano Visintin, che ha fatto ricorso in Cassazione per l’intervento di un collegio di periti che risolva le “evidenti discrasie scientifiche”, potrebbe regalare colpi di scena nelle prossime settimane; in caso di accoglimento del ricorso, si potrebbe procedere con una nuova perizia. A quel punto, le questioni finora su piani diversi verrebbero a intrecciarsi.
