Liliana Resinovich, perizia di Cristina Cattaneo apre a ipotesi omicidio: "Potrebbe essere stata soffocata". Data morte potrebbe essere il 14 dicembre
Perde quota l’ipotesi del suicidio, a sorpresa irrompe quella dell’omicidio: Liliana Resinovich potrebbe essere stata uccisa. Le nuove rivelazioni arrivano da una perizia della patologa forense Cristina Cattaneo, depositata tra venerdì e sabato alla procura di Trieste. Ha impiegato un anno di tempo per fornire la sua versione dei fatti che, stando a quanto anticipato da Il Piccolo, differisce da quella che aveva seguito la procura, per la quale aveva richiesto l’archiviazione del caso.
Oltre ad aver esaminato i risultati della precedente autopsia, Cattaneo ha effettuato nuovi approfondimenti con i medici legali Stefano Tamburi e Biagio Eugenio Leone, insieme all’entomologo Stefano Vanin, che hanno firmato la perizia. Dai nuovi esami sono emerse nuove lesioni che non erano state riscontrate prima, nello specifico una lieve frattura alla lamina della seconda vertebra toracica, una lesione allo sterno e una subpleurica a livello polmonare.
A ciò si aggiungo i segni sul volto di Liliana Resinovich, lesioni vitali che qualcuno potrebbe aver causato colpendola mentre era ancora in vita. Ma la causa della morte non è cambiata: è comunque l’asfissia. D’altra parte, si apre alla possibilità che sia stata soffocata, anche se sul collo non sono stati individuati segni.
LILIANA RESINOVICH, L’IPOTESI SULLA DATA DELLA MORTE
La perizia non fissa con precisione l’epoca della morte, ma Cattaneo propende per il 14 dicembre 2021, quindi il giorno stesso in cui Liliana Resinovich è scomparsa. Non a ridosso di quella del ritrovamento, come era stato indicato dal medico legale che aveva redatto la prima relazione. In tal caso, il marito Sebastiano Visintin ha un alibi ricostruito dalla Squadra mobile.
LILIANA RESINOVICH, ALTRI PUNTI DA CHIARIRE
C’è poi un altro giallo, quello delle modalità di ritrovamento del cadavere di Liliana Resinovich: sui sacchi non sono state trovate impronte papillari della donna, quindi come è riuscita a non lasciare impronte se se li è infilati da sola? Non vi sono neppure tracce di terze persone, ma solo quella di un guanto in tessuto, mentre sul cordino c’è una traccia debole di Dna maschile. Le analisi hanno escluso che appartengano al marito di Liliana Resinovich e all’amico speciale Claudio Sterpin, così come il vicino di casa Salvatore Nasti e l’amico Fulvio Covalero.
Il Piccolo riferisce che la perizia non è stata condivisa con i consulenti delle parti lese, anche se c’è stato un confronto con loro in questi mesi. Di conseguenza, i legali della famiglia di Liliana Resinovich dovranno fare richiesta alla procura di una copia. Nel frattempo, si attende di capire a chi verrà affidato il fascicolo, visto che Maddalena Chergia è passata alla procura generale, e se verrà iscritto qualcuno sul registro degli indagati.
