Liliana Resinovich come è morta? Se l'è chiesto Quarto Grado e per approfondire la questione ha invitato negli studi Sebastiano Visintin
Il giallo di Liliana Resinovich a Quarto Grado con l’intervista a Sebastiano Visintin, il marito ed indagato per l’omicidio della donna. Le prime parole sono state sul telefonino che Sebastiano ha regalato alla youtuber e amica Paola Calabrese. “Dove è il telefonino che avevo in uso quando è scomparsa Liliana? Non me lo ricordo – esordisce Sebastiano – io avevo a disposizione tanti telefoni a secondo di come li trovavo a poco prezzo, può essere che uno di questi telefoni l’abbia cambiato con uno successivo”.
“Questi telefoni – ha continuato – li uso per fare le foto, per me sono importanti, quindi ho l’occasione di avere tanti telefoni: tu devi entrare in sintonia con quelle che sono le mie cose. Io ne avevo due all’epoca e uno di questi l’ho dato a Paola Calabrese. Non so cos’abbiano gli inquirenti, parliamo di tre anni e mezzo fa. Io non ho niente da nascondere – precisa – gli inquirenti guarderanno loro, sai quante volte mi hanno portato via i telefoni e le schede di memoria?”. Quindi sempre sull’argomento: “Perchè ho dato questo cellulare alla mia amica? Sono passati dieci mesi. Ho chiesto a Paola Calabrese quando ero con Covalero – anche a lui ho regalato un telefono tra l’altro – le ho detto, non potevi dirmi che non te la sentivi di tenere questo telefono, non riesco a capire? Ma non mi ha dato una risposta”.
A Dentro la Notizia Sebastiano ha spiegato di avere degli assi per quanto riguarda il giallo di Liliana Resinovich, riferendosi a Sterpin: “Come gli altri indagano su di me – precisa – anche i miei avvocati attenzionano le persone e in questo caso anche Claudio Sterpin, noi adesso teniamo le cose lì e quando sarà il momento vedremo di mettere insieme tutte le cose. Ci sono delle cose che quando sarà il momento le diremo, non credo abbiano rilevanza penale ma sono cose interessanti da tirare fuori”.
LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO E IL GIALLO DELLA GOPRO
Si è passati quindi a parlare della GoPro, che Sebastiano avrebbe formattato: “Sono cose che sono state appurate, non siamo in un tribunale, nessuno mi ha mai detto che non posso formattare le cose, e a seconda dalle mie esigenze ho formattato le mie cose”.
E ancora: “Gli inquirenti sono venuti a casa mia, hanno visualizzato i dispositivi, sono stato chiamato in questura una decina di volte, hanno scaricato dal mio telefono i filmati. Credo che abbiano controllato se i filmati sul telefono corrispondevano a quelli che erano dentro la GoPro”. Sulle famose foto di Sterpin nel suo hard disk? “Mi viene da ridere, Liliana correva nel marathon, faceva le maratone. Poi siamo andati a Barcola per il tuffo del primo gennaio, quindi se c’è Sterpin non so che dirti, io ogni anno facevo queste foto”.
LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO REPLICA A STERPIN E PRECISA SUI REGALI
Quindi si rivolge ancora all’amico speciale di Liliana Resinovich: “Dico a Sterpin di avere un po’ di rispetto, non so se siano cose vere o false quello che dice, sono passati 3 anni e 8 mesi e siamo ancora al punto di partenza. Un marito che sa dei tradimenti della moglie e non fa finta di niente? Può essere una forma di accordo fra i due. Io ho amiche che andavamo a trovare e lei aveva dei suoi amici…”.
Infine sui regali fatti da Sebastiano in questi 3 anni e 8 mesi, precisa: “Io non ho regalato nessuna bici, ce lo dica il signor Sterpin, è una palla enorme, una falsità. La macchina fotografica? Era il figlio di un mio amico che mi aveva chiesto una macchina digitale, io ne avevo trovata una ad un mercatino e gliel’ho portata ma non era una macchina fotografica di Liliana, non è vero, è falso, portatemi la macchina che gli ho regalato, era una macchina da 30 euro. Le topoline di Lilli? Io sono andato a trovare la figlia di Arturo durante il periodo di Natale, loro erano molto amiche e le ho dato le topoline. Noi ce le portavamo sempre dietro”, ha concluso.

LILIANA RESINOVICH, IL COMMENTO DEL GENERALE GAROFANO
In studio a Quarto Grado vi era anche il generale Garofano, consulente di Sebastiano Visintin, che soffermandosi in particolare sulla GoPro ha spiegato: “Si ripercorrono sempre cose che sono state accertate, sembra quasi che la polizia non abbia fatto alcun accertamento sulla GoPro”.
“Il telefono è stato sequestrato, vedremo se corrisponda o meno ma si fa sempre la caccia alle streghe e l’altro aspetto della formattazione… era logico che lui la formattasse, fa il fotografo, aveva già aderito agli inviti della polizia di stato, quale colpa possiamo dare a Sebastiano? Aspettiamo con cautela perchè ogni volta si rimarca su aspetti già acclarati”.
