Non tutti sanno che l’infanzia di Luca Tommassini è stata tutt’altro che semplice. Il famoso coreografo che ha lavorato con Diana Ross, Michael Jackson e tanti altri, ha un rapporto difficile con i suoi genitori, in particolare con suo padre. Mamma e papà si chiamano Lina e Mauro, e in un’intervista a Vanity Fair l’uomo ha raccontato le vessazioni che passava da piccolo, che poi lo hanno spinto a rifarsi una vita e a cambiare il corso del suo destino.
Come ha spiegato a Vanity Fair, in casa sua la violenza era pane quotidiano. Il padre lo maltrattava di continuo e con lui sua madre, tanto da aver confessato di essere stato cresciuto a schiaffi e pugni. Tale Mauro, non lo ha mai voluto chiamare per nome, un dolore grande che Luca Tommassini porta con sè ancora oggi. La parte più difficile di tutta questa triste storia è stata però la violenza su sua madre. Prima di iniziare a reagire e a difendere la donna, ha visto abusi giornalieri nei confronti della sua adorata mamma.
Genitori Luca Tommassini, il racconto drammatico del coreografo: “A 11 anni mi sono ribellato”
Luca Tommassini ha raccontato a Vanity Fair un fatto davvero sconvolgente. Una volta, quando ancora era piccolo, era in casa con la mamma e il padre si era dimenticato di lasciare loro dei soldi per comprare la spesa. Così, entrambi lo hanno raggiunto nell’officina meccanica in cui lavorava e lui si è infuriato colpendo la mamma con un calcio alle spalle che poi l’ha portata anche a ritrovarsi in coma. Così, Luca Tommassini che era solo un bambino, si era ritrovato insieme alla mamma in ospedale, con attorno parenti increduli dell’accaduto.
Ebbene sì, perchè i parenti non volevano credere che fosse stato proprio suo padre a colpire mamma Lina, ma insistevano per dire che fosse caduta da sola. Una volta, racconta sempre Luca Tommassini, l’uomo gli ha lanciato un posacenere di cristallo in faccia. All’epoca aveva solo undici anni e si è spazientito, urlandogli di andarsene. “Da allora ha vissuto con una delle amanti che aveva già quando stava con noi“, ha raccontato sempre a Vanity Fair. In seguito, la madre ha iniziato a riscattarsi facendo le pulizie, mentre lui ha dato il via alla sua carriera studiando nella scuola di Enzo Paolo Turchi. A 16 anni era già un ballerino professionista, lontano dalle violenze del padre.