L’oro di Scampia, film con Beppe Fiorello: il commento live
Nel film L’oro di Scampia, Enzo Capuano non è l’unico personaggio coraggioso che merita una menzione d’onore. L’altro è il poliziotto Nicola, che evita alla giovane Leda – appena quindicenne – di finire per strada. Le scene che la riguardano sono molto forti: fa impressione vedere la piccola costretta a prostituirsi da una zia senza scrupoli, dopo che sua madre è finita in carcere per spaccio di droga. Nicola aveva una sorella che per un certo periodo ha subito le stesse squallide cose; sua sorella, però, per strada ci è morta. Ed è terribile che la realtà di Scampia sia caratterizzata da episodi del genere: ci piacerebbe poter dire che questa è solo un’esagerazione degli sceneggiatori; purtroppo, però, tutti sanno che non è così. La vicenda di Leda si conclude positivamente, con lei che trova il coraggio di ribellarsi alle angherie della zia. Lieto, anzi ‘lietissimo’ fine anche per Toni, il figlio di Enzo, che si aggiudica un oro alle olimpiadi di Sydney. (agg. di Rossella Pastore)
L’oro di Scampia: la vita difficile di Sasà
Inizia il film L’oro di Scampia. “Fosse per me, lo sport dovrebbe essere gratis per tutti”, esordisce Enzo in un dialogo con la moglie Teresa. Quest’ultima gli rimprovera di non far pagare l’abbonamento a quasi nessuno dei ragazzi che frequentano la palestra, motivo per cui lei è decisamente preoccupata. Enzo, al contrario, ritiene di star facendo la scelta giusta. La sua è una vera e propria opera di bene, oltre che un’alternativa di vita importante per chi sta dall’altra parte. Nelle prime scene, la palestra appare gremita di gente ben intenzionata ad apprendere i rudimenti del judo. Tra questi c’è anche Sasà, reduce da un inseguimento con un poliziotto che continua a tenerlo d’occhio. “A Scampia ti mettono dentro anche se sei innocente”. Basta infatti essere uno ‘scugnizzo’, un ragazzetto, e avere un atteggiamento vagamente sospetto. Enzo però promette: “Lascialo a me, vedi che questo non ci torna più in strada”. E nemmeno in carcere, si spera. (agg. di Rossella Pastore)
La storia vera dietro a L’oro di Scampia
Contrariamente a quanto si possa pensare, L’oro di Scampia in realtà si basa sulla vera storia di Pino Maddaloni, che nella realtà gestisce una palestra a Scampia e che ha dato speranza a molti giovani, alcuni dei quali già affiliati in diversi clan che hanno abbandonato la strada del crimine in favore di quella della legalità. Pino Maddaloni vinse davvero l’oro alle olimpiadi di Pechino, consacrando così la sua vita allo sport e al sacrificio, offrendo così a tutti i ragazzi uno stimolo in più per poter migliorare la propria condizione, sottraendosi alle logiche diaboliche e mistificatrici proposte dalla camorra e da altri clan affiliati ad essa. Il regista Marco Pontecorvo ha iniziato la sua carriera come direttore della fotografia e questo si vede anche grazie alla grandissima intelligenza nella gestione della luce di questo film. Ha collaborato sotto quel punto di vista con grandissimi artisti tra cui nel film corale Eros con Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-Wai.
Info streaming film L’oro di Scampia
L’oro di Scampia è “lo sport contro la criminalità: l’insegnamento di Giuseppe Maddaloni che si fa film”. Così MyMovies premia un film che viene sicuramente premiato per la sua intensità e per gli attimi di grande carica emotiva: “Il film racconta la storia di Ezio Capuano, personaggio ispirato a Maddaloni, e di suo figlio, il campione di judo Pino Maddaloni. Attraverso l’insegnamento dello stesso sport Enzo è stato in grado di salvare molti ragazzi della periferia di Napoli dalla cattiva strada”. Nonostante al centro ci sia lo sport il film può commuovere anche chi non ne mastica, perché si pone l’obiettivo di far capire come la passione per qualcosa possa allontanare dal dolore, dalla sofferenza della povertà e della strada. Il film è in grado di regalare delle ottime emozioni a un pubblico che a questo punto diventa veramente variegato. L’oro di Scampia è il film che occuperà la prima serata di Rai 1, clicca qui per il trailer. Clicca qui per la diretta streaming.
L’oro di Scampia con Beppe Fiorello su Raiuno
L’oro di Scampia va in onda dalle ore 21.20 di oggi, 8 maggio, su Rai 1. Il film, diretto da Marco Pontecorvo nel 2013, vede come protagonisti Beppe Fiorello, Gianluca Di Gennaro e Anna Foglietta. Il film è di genere drammatico, e ripercorre tutte quelle che sono le storie tragiche che permeano la tragica realtà napoletana di periferia, in un contesto sociale ed economico dove si ha il tasso di disoccupazione più alto d’Europa.
Nel cast del film sicuramente c’è un ottimo Beppe Fiorello che ha sentito bruciare addosso quella idea di rivincita e quella battaglia per rimanere lontano dai guai che è al centro del film e anche della storia degli stessi Maddaloni. Lui stesso ha ribadito all’epoca: “Fare questo film per me è una medaglia d’oro. Anch’io sono un ragazzo di Scampia”. Naturalmente l’attore e fratello di Rosario Fratello si riferiva al suo quartiere, Paradiso, da cui viene e che ha poco di paradisiaco, come lui stesso ha spiegato. In conferenza stampa, all’epoca del lancio de L’Oro di Scampia, l’attore che nel film veste i panni di Pino, ribadisce: “Il titolo poteva benissimo essere senza l’apostrofo perché si parla di loro’, le persone che a Scampia vivono e non vogliono arrendersi”. Una storia che l’attore conosce bene e che ha voluto mettere dentro il suo personaggio, un uomo coraggioso non solo per la sua di vita ma anche per quella degli altri, e che qualcuno conoscerà solo questa sera.
L’oro di Scampia, la trama
Il film L’oro di Scampia ruota attorno alle vicende di Enzo, un maestro di judo che ha come scopo principale quello di sottrarre i ragazzi dalle grinfie della camorra. A tal proposito, dunque, egli decide di aprire una palestra dove vuole istruire i giovani ragazzi senza prospettive e disillusi dalla società allo sport, unico mezzo attraverso il quale sfogare le proprie paure, le ansie e la violenza immotivata. Attraverso il judo, però, Enzo vuole anche fare in modo che i ragazzi comprendano l’effettiva importanza dello sport, della disciplina e dell’autocontrollo, cercando quindi di porsi quale mediatore tra le esigenze dei ragazzi e quella che potrebbe essere definita come un’ancora di salvezza.
Sasà è uno dei ragazzi di Scampia: un giorno, mentre sta scappando da un agente in borghese, si rifugia proprio all’interno della palestra di Enzo, dove cercherà con tutto se stesso di portarlo verso una retta via, sottraendolo quindi al gioco facile della criminalità e della camorra. In una escalation di emozioni continua, Sasà alla fine verrà ucciso come ritorsione da parte dei ragazzi di strada che non accettavano il suo sentimento di rivalsa nei confronti della società. Toni Capuano alla fine vincerà la medaglia d’oro alle Olimpiadi, e dedicherà la sua vittoria a tutti quei ragazzi scoraggiati da una società che li lascia costantemente indietro, facendo così capire loro che spesso e volentieri lo sport può diventare una seconda chance per tutti i ragazzi.