Rispetto alla storia vera da cui è tratto, la trama del film L’oro di Scampia è leggermente romanzata. Per esempio, l’episodio dell’incendio è frutto della fantasia degli sceneggiatori, e gli stessi nomi dei personaggi sono diversi rispetto agli originali (Gianni Maddaloni è diventato Enzo Capuano, Pino è diventato Toni). Per calarsi nella parte di Enzo/Gianni, Beppe Fiorello ha dovuto lavorare sodo: “Sono andato a scuola di judo per mesi con i maestri Fabio La Malfa e Alessandro Rossagno, del Don Orione di Roma, ma il difficile era altrove: ho avuto paura che cinematograficamente l’anima ruvida del maestro Maddaloni lo rendesse scontroso, antipatico. Ma se non fossi partito da lì avrei fatto un santino, finto. E invece mi sentivo in dovere di raccontare la verità”. (agg. di Rossella Pastore)
Gianni Maddaloni: da Napoli alle olimpiadi con suo figlio Pino
Non è facile, per i ragazzi di Scampia, lasciarsi alle spalle un passato difficile. Nemmeno quando il proprio coach è Gianni Maddaloni, uno dei più grandi maestri di judo se non per fama, quantomeno per buoncuore. Gianni, infatti, ha aiutato decine di ragazzi a intraprendere una nuova vita a partire da uno sport, il judo, e alcuni di loro – tra cui suoi figlio Pino – sono riusciti ad affermarsi come campioni a livello mondiale. Nel film L’oro di Scampia è Beppe Fiorello a prestare il volto a Gianni: “Io sono per non smettere di ricordare che la mafia e la camorra esistono”, ha ricordato l’attore nelle dichiarazioni riportate da Famiglia Cristiana. È questo il motivo per cui ha accettato questa parte: “Bisogna dire sempre la verità, ma non credo che il cinema possa fermarsi all’indignazione o alla risata scema. E le emozioni, dove le mettiamo?”. Sul suo personaggio, invece, dichiara: “Gianni non è tipo da celebrazioni. È un uomo schivo e vero, ma perché possa continuare a fare le cose che fa non deve essere lasciato solo: il cinema deve servire anche a questo”. (agg. di Rossella Pastore)
Gianni Maddaloni e l’adozione di Bright
La storia vera di Gianni Maddaloni, la ‘persona’ dietro al ‘personaggio’ di Enzo del film L’oro di Scampia, è una storia autentica, verace, che si in intreccia con le vicende altrettanto crude dei ragazzi che frequentano la palestra, quasi tutti con alle spalle un vissuto difficile. A volte anche storie di abbandono, come quella di Bright, il giovane di origini ivoriane e nigeriane che la famiglia Maddaloni ha deciso di adottare. Proprio così, proprio come se fosse un figlio. A dire il vero, però, per Gianni sono tutti in un certo senso dei figli: “A Scampia non si fanno distinzioni sul colore della pelle, noi insegniamo ai ragazzi che lo sport è una grande opportunità di inclusione sociale”, spiega l’allenatore, che in quel quartiere ha fondato una vera e propria famiglia. Lui la chiama ‘Clan’: “Chi sta con il Clan Maddaloni viene strappato alle baby gang ed entra a far parte di una ‘Squadra’ che gli indicherà la strada per un futuro sano e migliore”. (agg. di Rossella Pastore)
Qual’è la storia vera de L’Oro di Scampia?
L’Oro di Scampia, il film con protagonista Beppe Fiorello in onda su Rai1, è ispirata alla storia vera di Pino e Gianni Maddaloni che da Scampia hanno trionfato alle Olimpiadi. Una storia di rivalsa quella di Pino che, nato e cresciuto a Scampia, grazie al padre Gianni Maddaloni è riuscito a conquistare l’olimpo del judo vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 2000. Un successo grandissimo che per l’atleta ha rappresentato non solo la realizzazione di un sogno, ma anche un sentimento di rivalsa per la sua gente e i suoi concittadini che si ritrovano a vivere in una realtà fortemente difficile. Il film racconta proprio la storia di Gianni Maddaloni interpretato da Beppe Fiorello che gestisce una palestra insieme al suo maestro.
Gianni Maddaloni e Pino Maddaloni: il cuore de “L’Oro di Scampia”
Gianni Maddaloni è un uomo deciso e caparbio: lavora come infermiere, ma è legatissimo alla sua terra e alle sue origini. Nonostante le mille difficoltà di un sobborgo come Scampia, non lo lascerebbe per nulla al mondo; anzi si impegna per aiutare i ragazzi del quartiere a combattere l’ostilità della criminalità. Dal suo impegno nasce un gruppo di giovanissimi judoki tra cui il figlio che nel film ha il nome di Toni Capuano (interpretato da Gianluca Di Gennaro) che riesce a renderlo orgoglioso tronfiando alle Olimpiadi. Una storia di rivalsa che ha emozionato i diretti interessati, ma anche il pubblico italiano a conferma che nella vita tutto è possibile se lo si vuole. La passione di Gianni per il judo è stata talmente contagiosa da portarlo a condividerla con i suoi tre figli Pino Maddaloni, Marco Maddaloni e Laura Maddaloni. Una passione che ha visto il figlio Pino Maddaloni trionfare alle Olimpiadi di Tokyo nel 2000, mentre il figlio Marco Maddaloni ex campione Italiano Assoluto, due volte Campione Europeo Under 23 nel 2004 e 2005.