Luigi e Rosa Bossi, genitori di Silvio Berlusconi, chi erano: il papà lavorava in banca, la mamma faceva la segretaria. Il rapporto speciale
Si chiamavano Luigi e Rosa i genitori di Silvio Berlusconi, appartenenti alla piccola borghesia. Nato in una famiglia che, appunto, era economicamente benestante, Silvio è cresciuto prima a Saronno, da dove veniva il padre, e dopo ancora durante l’occupazione tedesca a Lomazzo, in provincia di Como, mentre il padre si era rifugiato in Svizzera. Luigi Berlusconi, padre di Silvio, lavorava in banca: nel 1957, a quasi cinquant’anni, divenne procuratore generale di Banca Rasini. La mamma di Berlusconi, Rosa Bossi, era invece una casalinga e precedentemente segretaria in Pirelli. Oltre a lui, i genitori di Silvio Berlusconi ebbero altri due figli: Maria Antonietta e poi Paolo. La prima è venuta a mancare nel 2009 a causa di un malore, un anno dopo la morte della mamma Rosa Bossi, alla quale era profondamente legata. Il papà di Silvio Berlusconi, invece, è morto nel 1989.
Silvio Berlusconi è sempre stato descritto come un figlio amorevole con i suoi genitori e in particolar modo con mamma Rosa, che ha potuto godersi più a lungo. Emblematico è il racconto che la mamma fece nel 2001: rivelò che per i suoi 70 anni, il figlio le regalò 70 rose altissime, per poi tornare di corsa da Parigi giusto in tempo per darle almeno un bacio di buon compleanno.

Genitori di Silvio Berlusconi: “Mamma ha fatto sacrifici per me”.
Nel 1996, Rosa Bossi, mamma di Silvio Berlusconi raccontava: “Non si interessa di soldi, è tutto per il lavoro e per l’azienda. È particolarmente generoso: ha dato benessere a tutti”. Una mamma, dunque, molto innamorata di suo figlio. Berlusconi, invece, parlando della mamma disse: “Per me è sempre una commozione riguardare le sue foto”. I genitori di Silvio Berlusconi, come raccontato proprio dal Cavaliere, sono stati fondamentali per lei: “Quando c’ero solo io, mamma si alzava all’alba, percorreva tre chilometri e piedi, poi prendeva la metro e il tram. E alle 9 arrivava in Pirelli, dove faceva la segretaria. Era incinta di sei mesi della mia sorellina. Nonostante l’avanzato stato di gravidanza, continuò fino all’ultimo nel suo lavoro”.
