Marco Belinelli si ritira: a 39 anni il giocatore della Virtus Bologna saluta il basket giocato dopo una carriera piena di soddisfazioni.
MARCO BELINLLI SI RITIRA: FINISCE UN’ERA
Marco Belinelli si ritira. La notizia era nell’aria, adesso è ufficiale: l’ha data lui stesso attraverso i social, ammettendo come sia stato difficile dire stop ma anche che fosse giunto il momento. Marco Belinelli si ritira: a breve potrebbe essere seguito da Danilo Gallinari, che intanto ha annunciato le ultime con la nazionale (agli Europei).
A 39 anni sapevamo che la fine dovesse arrivare, ma non possiamo fare a meno di sentirci comunque spaesati: per 20 anni Marco Belinelli è stato un pezzo del nostro basket, il simbolo di un giocatore che, baciato dal talento, ha comunque dovuto lavorare duramente per arrivare, affermarsi e prendersi le sue soddisfazioni.
Che alla fine sono state tante, anzi tantissime: 10 titoli di club tra cui tre scudetti e una Eurocup, ma soprattutto quell’anello di campione NBA che lo ha reso l’unico italiano a riuscirci, nel 2014 con i San Antonio Spurs con la cui casacca aveva vinto anche la gara del tiro da 3 all’All Star Game, e scusate se è poco perché non lo è affatto.
Marco Belinelli ha attraversato varie epoche del basket: dagli esordi da giovanissimo con la Virtus Bologna, che lo ha cresciuto, al passaggio nell’arcirivale (eufemismo) Fortitudo, vincendo uno dei campionati più emozionanti di sempre (quello del buzzer beater di Ruben Douglas) per poi provare l’avventura oltre oceano. Un precursore magari no perché altri lo hanno preceduto, ma certamente il primo che ha saputo incidere.
IL RITIRO DI BELINELLI E IL NOSTRO GRAZIE
Marco Belinelli si ritira e bisogna dirgli grazie: con Danilo Gallinari, Andrea Bargnani e Alessandro Gentile ha formato una delle nazionali più forti di sempre, quella della fantomatica generazione d’oro. Non ha vinto in azzurro: un grande peccato e forse una “macchia” che resterà a lungo, ma anche la consapevolezza di aver segnato un’epoca, quella in cui dopo i fasti dell’Europeo 1999 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi si potesse sognare ogni volta, ad ogni appuntamento, di portare a casa qualcosa che è sempre sfuggita anche per colpa di una concorrenza super agguerrita.
Di Marco Belinelli ricordiamo le lacrime di commozione dopo il titolo NBA, quando ha ricordato come in pochi credessero in lui che stringeva il Larry O’Brien Trophy; di Marco Belinelli ricordiamo il ritorno alla Virtus Bologna per chiudere un cerchio riuscendo a riportarla sul tetto d’Italia e in Eurolega, il posto che le compete. Un talento straripante, un giocatore che ci ha fatto più volte innamorare per i suoi tiri pazzi (quelli ignoranti erano dell’ex compagno Gianluca Basile), delle sue maestose e imperiose uscite dai blocchi, di quel gesto che gli costò una multa all’epoca dei Chicago Bulls, quando nei playoff segnò una tripla leggermente decisiva e fece sapere a tutti di avere gli attributi. Grazie a Marco Belinelli: ci mancherai davvero, ma adesso è giusto e doveroso che sia qualcun altro a raccogliere la tua eredità.