Marco Carta alla nonna morta: “grato di essere stato allevato da te”/ “Mi hai reso..”

- Stella Dibenedetto

Marco Carta dedica un toccante post di addio alla nonna morta: "sono grato di essere stato allevato da te, mi hai reso...".

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Marco Carta, dopo aver detto addio alla nonna morta a cui era legatissimo, le dedica un toccante post con cui ripercorre gli anni vissuti al suo fianco. Dopo aver perso la mamma, Marco Carta è stato cresciuto dalla nonna che, con dolcezza, ma anche con durezza, gli ha trasmesso i veri valori della vita insegnandogli ad essere una persona forte, coraggiosa e indipendente. Dopo averla salutata per l’ultima volta, Marco torna a Milano con la consapevolezza di essere cresciuto accanto ad una grande donna che lo accompagnerà per tutta la vita, sia privata che professionale. “Sarai nelle mie canzoni, nei miei concerti, nei miei piccoli grandi e piacevoli passi. E provo gioia se penso che ti amo nonna. Che onore!”, scrive il cantante sardo nel suo lungo post pubblicato su Instagram.

MARCO CARTA ALLA NONNA MORTA: “VADO A REALIZZARE QUALCHE NOSTRO SOGNO”

Dopo essere stato in Sardegna stando vicino alla sua famiglia in un momento reso ancora più difficile dalla morte della nonna, Marco Carta ha deciso di tornare a Milano per riprendere in mano la propria vita e continuare a fare musica. “Adesso torno a Milano”, scrive su Instagram il cantante. “Sono grato di essere stato allevato da te, mi hai reso sensibile e forte. Mi hai bastonato con morbidezza. Ti sei opposta con il tuo metro e 40. Sei l’unica persona che mi ha fatto pensare “però… ha ragione”. Anche nella mia età più ribelle. Se mi sono stimato è grazie a te patata”, aggiunge. Con il ricordo di nonna Elsina sempre nel cuore, Marco è pronto per tornare a cantare e ad emozionare i fans con la sua musica. “Ora vado a realizzare qualche nostro sogno. Tu guidami e io canterò”, conclude Carta emozionando i fans che hanno risposto con tantissimi messaggi d’affetto.

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Sono partito da qui con delle consapevolezze ma devo ammettere che le mie speranze erano nettamente più forti. Come si può essere certi del contrario di ciò che si ha davanti agli occhi? Non è superbia, illusione, abnegazione, negazione o qualcosa che non si è voluto vedere. Si chiama speranza. La cosa più bislacca è che riparto da qui con la stessa speranza, che non è morta, bensì più forte di prima. Lacerata, si, ma nutrita da quel senso che solo mia nonna sapeva dare alle cose e agli accadimenti. Non sono frottole se penso che la memoria è una cosa che vive e che ci fa vivere, non è una frottola mettere o fare qualcosa per lei, senza scadere nell’auto commiserazione, senza vivere in funzione di essa, no, certo che no. Sono disobbediente e non ce la farei. Era stupendo il tuo contenitore, ma ora sei paradossalmente più vicina, energia. Adesso torno a Milano. Sarai nelle mie canzoni, nei miei concerti, nei miei piccoli grandi e piacevoli passi. E provo gioia se penso che ti amo nonna. Che onore! Sono grato di essere stato allevato da te, mi hai reso sensibile e forte, Mi hai bastonato con morbidezza Ti sei opposta con il tuo metro e 40. Sei l’unica persona che mi ha fatto pensare “però… ha ragione” Anche nella mia età più ribelle. Se mi sono stimato è grazie a te patata. Ora vado a realizzare qualche nostro sogno. ?? ??????? ?? ?? ???????̀.

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