La giornalista e conduttrice Rai, Maria Cuffaro, è stata oggi ospite di Francesca Fialdini in occasione della trasmissione Da noi a ruota libera, su Rai1. La donna 57enne è partita proprio dalle parole dell’attrice Benedetta Porcaroli, che presto sarà al cinema nei panni di Donatella Colasanti, per commentare la strage del Circeo: “Cosa ha rappresentato? All’epoca non me lo ricordo ma ricordo il periodo subito dopo. Per tutte noi ragazze fu l’evidenza che noi venivamo viste come prede, che gli uomini questo potevano fare. C’era anche una connotazione politica. Io andavo a scuola all’epoca e ricordo le manifestazioni”, ha spiegato.
Il massacro del Circeo fu uno degli eventi che sconvolse la cronaca nazionale intorno alla metà degli anni Settanta. I tre ragazzi accusati di aver stuprato e picchiato Donatella Colasanti – che sopravvisse fingendosi morta – e l’amica Rosaria Lopez, uccisa, furono Gianni Guido, Angelo Izzo, Andrea Ghira, tutti e tre ragazzi della ‘Roma Bene’. Sulla base di questa terribile vicenda è incentrata la pellicola dal titolo La scuola Cattolica, che vedrà la Porcaroli protagonista.
Maria Cuffaro ed il suo commento sul massacro del Circeo
Commentando la strage del 1975, Maria Cuffaro ha aggiunto, in riferimento ai tre assassini: “sono stati presi all’inizio, erano tutti ragazzi di buona famiglia e questo colpì molto”. Del film in uscita nelle sale il prossimo 7 ottobre ha spiegato: “Di questo film mi colpisce il titolo, racconta il contesto”. Ed ancora, sulle tre persone coinvolte: “Izzo era il più perverso tra i tre, uno riuscì a fuggire e morì in Marocco. Le ragazze furono stuprate, violente e uccise. Donatella si salvò solo perché si finse morta”.
A proposito del contesto la giornalista ha proseguito: “Siamo nel 1975 e l’Italia era un paese violento. In questo contesto si inserisce il massacro del Circeo. I delitti contro le donne non era un delitto contro la persona ma contro la morale. Questa era l’Italia all’ora”. Infine la conduttrice ha annunciato la sua imminente nuova avventura in tv: “la mia veste da giornalista seria la manterrò ma su Rai Italia inizia una sfida, quella di raccontare a loro l’Italia e raccontare loro”.