Maria Kodama, vedova del grandissimo scrittore argentino Jorge Luis Borges, nato nel 1899 e deceduto nel 1986, quasi 40 anni fa, è morta a 86 anni. Maria Kodama, come ricorda il Corriere della Sera, era la curatrice dell’opera del marito, ed è scomparsa pochi giorni fa, precisamente lo scorso 26 marzo. La particolarità e che la defunta non ha scritto alcun testamento, così come fatto notare dalla stampa argentina e confermato anche dall’avvocato Fernando Soto, legale che ha difeso la vedova di Borges nelle sue moltissime cause portate avanti in questi anni.
Sono in molti quelli che si sono domandati che fine farà l’eredità di Borges e Kodama, e a riguardo l’avvocato della donna ha avviato una richiesta alla magistratura di Buenos Aires, la capitale argentina, per dichiarare l’eredità vacante. Stando a quanto sottolineato dal quotidiano di via Solferino, i due avrebbero lasciato un ricco patrimonio, a cominciare da beni immobiliari come due case e un palazzo, ma soprattutto l’archivio con i manoscritti di Borges, una parte di inestimabile valore del “lascito”.
MARIA KODAMA, MORTA VEDOVA DI BORGES: LE INTENZIONI DELLA DONNA
L’avvocato punta a far nominare il prima possibile un curatore per i diritti inerenti le opere di Borges nonchè per i beni della Fondazione Internazionale Borges, che Kodama ha presieduto dal 1988 fino alla morte. La moglie dello scrittore sudamericano era un’ex alunna dello stesso, prima di diventare segretaria e, a poche settimane dalla sua morte, la sua seconda moglie, visto che i due si erano sposati il 26 aprile del 1986 per procura in Uruguay.
Come scrive il Corriere della Sera, Kodama “ha sempre insistito per avere l’ultima parola sui diritti del marito”, e negli ultimi anni aveva svelato di avere un accordo con il defunto per cedere il suo patrimonio ad un’università degli Stati Uniti e ad una del Giappone, ma non lo ha messo per iscritto.