Mario Adinolfi, a Le Iene il caso del gruppo Scommessa Collettiva: cos'è il mistero sui soldi delle scommesse e cosa ha scoperto il programma
Le Iene riaccendono i riflettori su Mario Adinolfi e sul presunto mini-schema Ponzi costruito con “Scommessa Collettiva”, con cui avrebbe promesso rendimenti e soldi che, però, non sono stati mai restituiti. Lo scoop televisivo è andato in onda la settimana scorsa, ma Filippo Roma ha realizzato un altro servizio sulla vicenda.
Il sistema finito nel mirino prevederebbe un meccanismo semplice: bastava scrivere una e-mail all’ex concorrente dell’Isola dei Famosi, pagare una quota di ingresso da 3 a 10 mila euro in base al rendimento auspicato, per poi aspettare la riscossione delle vincite.
I problemi sono sorti quando alcuni scommettitori hanno cominciato a chiedere il ritiro delle proprie vincite: sono arrivate le scuse, i ritardi e i rinvii.
SCOMMESSA COLLETTIVA, LA STORIA DI ANGELA
Tra le persone che hanno denunciato il caso a Le Iene c’è una signora, Angela, pensionata e con invalidità, che avrebbe pagato 9 mila euro come quota di ingresso; poi avrebbe inviato altro denaro per “Scommessa Collettiva”, ricevendo indietro solo una parte delle vincite. Alla fine ha investito 82 mila euro, riuscendo a riottenere solo meno di un terzo della somma.
Dunque, non si è ritrovata nelle garanzie che aveva ricevuto, visto che le erano state prospettate vincite facili per scommesse su eventi sportivi con quote basse. Stando a quanto ricostruito dal programma di Italia 1, questa attività sarebbe stata avviata da Mario Adinolfi nel 2009, anno in cui iniziarono a circolare su Facebook alcuni post — poi ritrovati dall’inviato — in cui consigliava scommesse facili.
Si arrivò così a “Scommessa Collettiva”, un sistema più organizzato e ampio, che ha attirato diverse persone. Delle quattro persone che Le Iene hanno incontrato, solo una è riuscita a ottenere più di quanto speso; gli altri, invece, hanno collezionato soltanto scuse da parte di Adinolfi per i mancati pagamenti, tra cui anche la sua partecipazione al reality di Canale 5.
MARIO ADINOLFI SI DIFENDE
Il diretto interessato, raggiunto da Le Iene per chiarimenti, ha respinto le accuse, dichiarandosi estraneo e sostenendo di aver chiuso da tempo il gruppo, restituendo ai creditori quanto spettava loro: «Non funziona, è finita nove anni fa».
Eppure avrebbe continuato a pubblicizzare l’attività; infatti, sul caso aveva acceso i riflettori Cerbero Podcast due anni fa. «Volevo vedere se qualcuno aveva voglia comunque di partecipare e non è andata più avanti», la replica di Adinolfi, secondo cui sarebbe vittima di «un gioco estensivo» da parte di chi non ha avuto fortuna.
Il caso, però, potrebbe essere approfondito dalle autorità competenti: l’ex deputato è pronto a difendere la sua immagine e reputazione con una causa, motivo per cui gli sviluppi legali sarebbero dietro l’angolo.