Sergio Mattarella ha dato il via libera alla 'Legge Morandi': il testo entra in vigore, ma ci sono almeno tre criticità da risolvere
Prosegue spedito l’iter di approvazione di quella che è stata rinominata ‘Legge Morandi‘ – ci torneremo a breve – con la firma odierna della proposta da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è stata accompagnata dall’invio di una lettera di osservazioni rivolta ai presidenti di Camera e Senato e alla premier Giorgia Meloni, con il suggerimenti di prevedere alcune lievi modifiche alla formulazione del testo per evitare discriminazioni e criticità potenzialmente in contrasto con i dettami costituzionali: suggerimenti – quelli di Mattarella – che non è ancora chiaro se verranno effettivamente recepiti dato che la firma è di per sé valida per promulgare il testo così com’è stato formulato.
Facendo prima di tutto un passetto indietro, vale la pena ricordare cosa sia la cosiddetta ‘Legge Morandi‘: tecnicamente chiamata ‘Benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale‘, dispone l’istituzione di un fondo a favore dei familiari delle vittime della tragedia del ponte genovese – appunto, il Ponte Morandi – con una dotazione iniziale da 7 milioni di euro che verranno incrementati con ulteriori 1,5 milioni annuali dal 2026 in poi; il tutto prevedendo anche la possibilità di estenderne l’uso a nuove – potenziali – tragedie analoghe.
Le osservazioni di Sergio Mattarella sulla Legge Morandi: “Ci sono almeno tre criticità che dovrebbero essere risolte”
Un testo che – quasi ovviamente, e fortunatamente – ha trovato l’appoggio dell’intero arco parlamentare ed è stato approvato in via definitiva il 20 marzo con la sola firma del Capo di Stato Sergio Mattarella mancante per la promulgazione: firma che alla fine è arrivata nella giornata di oggi con un paio di doverose osservazioni a partire dalla possibile “discriminazione” collegata “all’articolo 2, comma 4” nel quale si definisce l’ordine di priorità dell’assegnazione dei risarcimenti.
Al primo posto – infatti – si posiziona “il coniuge”, seguito da “i figli, la parte dell’unione civile, i genitori e i fratelli e le sorelle conviventi”: secondo Mattarella – però – la “giurisprudenza costituzionale ha costantemente riconosciuto i diritti” dei conviventi per unione civile al pari di quelli derivanti dal matrimonio e senza una correzione all’ordine si rischia di violare “l’articolo 3 della Costituzione (..) senza adeguata, comprovata e ragionevole motivazione”.
Similmente, secondo il Capo di Stato la Legge Morandi non definisce chiaramente quali siano le “infrastruttura ‘di rilievo nazionale'” con un possibile “incertezza interpretativa” che rischia di escludere le vittime di “cedimenti di altre sedi stradali” o di edifici come – tra gli altri – scuole, ospedali e teatri; mentre l’ultimo punto criticato da Mattarella riguarda la dotazione economica, rilevando che l’iniziale dotazione e i successivi stanziamenti di minore entità rischiano di escludere potenziali beneficiari per via dell’esaurimento dei fondi.