Maurizia Cacciatori racconta la vita da mamma, il lavoro nelle aziende e ricorda i successi e le delusioni della sua carriera
Maurizia Cacciatori racconta la vita da mamma e il lavoro nelle aziende
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport Maurizia Cacciatori racconta la sua vita dopo il ritiro dalla pallavolo, ricordando i successi e le delusioni degli anni da atleta soffermandosi su vecchie relazioni e momenti di vita. La chiacchierata con l’ex campionessa della pallavolo inizia lasciandole raccontare la sua vita presente, Maurizia Cacciatori racconta che ora la sua vita si divide tra l’essere la mamma di due ragazzini adolescenti, Ines di 13 anni e Carlos di 14, e il lavoro per i team building aziendali nei quali racconta delle difficoltà della sua carriera e non dei successi, ma che le fanno rivivere l’adrenalina dei suoi anni da atleta.
Maurizia ha poi raccontato dei suoi figli, la più piccola Ines gioca a pallavolo, sport ereditato dalla mamma, mentre il più grande Carlos ha trovato una passione diversa da quella dei genitori e fin da piccolo gioca a calcio e lo fa nel ruolo meno apprezzato dai bambini che iniziano lo sport, il portiere. “Quando gli han detto di fare il portiere, credevo avrebbe smesso, invece ha risposto: “Sono a disposizione del mister”. La passione per il calcio l’ha ereditata dal nonno Franco Cacciatori, portiere degli anni ‘60 di Perugia, Pisa e Ascoli tra le tante e anche il talento visto che gioca per il Milan, ma senza nessuna pressione da parte dei genitori.
Maurizia Cacciatori racconta i viaggi e la relazione con Gianmarco Pozzecco
Maurizia Cacciatori racconta poi dei suoi viaggi e giri non autorizzati durante i ritiri o i giorni di riposo raccontando di un evento accaduto a Tokyo quando la pallavolista usciva di nascosto dai suoi alloggi per vedere la città, fino addirittura a perdersi per la districata rete metropolitana. “Vivere passivamente quelle possibilità sarebbe stato un delitto”. La Cacciatori racconta poi dei suoi viaggi a Parigi nei giorni di pausa, negli anni di Bergamo, nei quali vagava per la città per un giorno intero per ammirarla in ogni suo angolo fino a quando non doveva tornare perché in segreto dalla società.
Maurizia ammette di non avere rimpianti nella sua carriera ma di aver sofferto per la non convocazione al Mondiale 2002, di cui non ha visto la finale, ma di essere stata poi felice per le sue compagne al momento del loro ritorno. Per quanto riguarda la sua relazione passata con Gianmarco Pozzecco invece racconta di quanto sia stato difficile interromperla soprattutto con un matrimonio già organizzato ma che era la cosa giusta da fare visto che entrambi volevano cose diverse. “C’erano troppe cose che non mi appartenevano”
