Non è una proroga del mercato tutelato, anche se di fatto sarà un differimento della completa liberalizzazione del mercato per l’elettricità. In un funambolismo degno del paradosso mentale del gatto di Schrödinger, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, al margine della manifestazione Ecomondo, si è espresso sulla fine dei prezzi regolamentati dell’energia elettrica prevista per il 10 gennaio 2024.
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Una transizione che riguarda dieci milioni di utenze domestiche attualmente ancora in Maggior Tutela che sono tenute a passare alle offerte di energia elettrica del mercato libero. Tra questi ci sono 4 milioni di consumatori vulnerabili: gli over 75, i percettori di bonus sociale e i beneficiari della legge 104, per i quali il termine slitta oltre gennaio, in data da definirsi.
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Il rinvio del superamento del mercato di maggior tutela è dettato da motivazioni di ordine tecnico, spiega il ministro, e non da variazioni sul fronte normativo e regolatorio. Va comunque chiarito che per i consumatori ancora in regime di prezzi regolamentati non sarebbe per forza un approdo diretto al mercato libero. È previsto un periodo transitorio, una sorta di Maggior Tutela 2.0, con la differenza che i fornitori non sono più i monopolisti ma società collegate al distributore e selezionate con un’asta al ribasso.
Questa “proroga di non rinvio” sarebbe quindi dettata proprio per dare date certe alla tempistica dell’intero processo del servizio a Tutele Graduali dallo svolgimento delle procedure competitive all’assegnazione dei lotti ai vari fornitori e l’attivazione del servizio post-asta previsto per il 1° aprile. E così sarà, rassicura il Ministro.
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