Mia Martini, le terribili e infamanti voci sulla sfortuna: per la cantante fu un brutto colpo. "Prendevo porte in faccia e la mia vita diventò impossibile"
Le malelingue su Mia Martini: isolata per alcune dicerie infamanti
Negli anni ottanta le malelingue si schiantarono contro Mia Martini, facendo circolare un pettegolezzo tanto assurdo quanto devastante per la sua carriera. Circolavano infatti voci relative al fatto che la cantante portasse sfortuna. Un’accusa infamante e crudele, che complicò maledettamente la vita professionale di Mia Martini, alle prese con rifiuti inaspettati ed un’isolamento emotivamente drammatico. Pare infatti che molti produttori e colleghi cominciarono ad evitarla, per paura di essere “contagiati” dalla sfortuna.
Rumor difficili da gestire per la sorella di Loredana Bertè, che all’epoca doveva già fare i conti con seri problemi di salute. Oltre a questi, il peso delle voci sulla sfortuna ed una carriera che aveva subito un arresto mortificante. Nonostante tutto, Mia Martini continuò a cantare e sul finire degli anni ottanta si prese la sua rivincita conquistando Sanremo con Almeno tu nell’universo, un capolavoro eterno che ancora oggi fa emozionare vecchie e nuove generazioni.

Mia Martini, la crisi e l’isolamento dopo le voci sulla sfortuna
Il periodo di crisi vissuto da Mia Martini a causa dei pettegolezzi sulla sfortuna fu un vero e proprio incubo. Basti rileggere alcune delle dichiarazioni che la cantante aveva rilasciato ai tempi, sottolineando le difficoltà incontrate lungo il percorso professionale e, soprattutto, nella vita di tutti i giorni. “Tutte le porte mi si chiudevano in faccia e poi c’era gente che aveva paura di me. La mia vita era diventata impossibile”, disse Mia Martini.
Per fortuna, però, c’era chi non aveva dato ascolto alle tanti voci sul suo conto, come Biagio Antonacci che in occasione della collaborazione per l’album Liberatemi (il suo terzo di carriera) prese le sue parti senza se e senza me. “Alcuni mi dissero di non lavorare con lei perché portava sfortuna ma poi il disco vendette moltissimo alla faccia di quelli che oggi non fanno più nemmeno i discografici”, la stoccata dell’artista milanese.
