È ancora un giallo il caso dell’uomo morto sui binari del tram nel quartiere Gratosoglio di Milano, i cui resti, con gli arti amputati, sono stati trovati domenica mattina da un passante. Al momento, nessuna ipotesi sulle cause del decesso risulta esclusa compresa quella di un malore e di un terribile incidente.
La vittima, per cui sono in corso le procedure di riconoscimento ufficiale, sarebbe stata identificata grazie all’allarme lanciato da un coinquilino che, non vedendolo tornare a casa dopo una serata in un locale, avrebbe chiesto aiuto alla polizia. Il segnale del telefono avrebbe portato a quel cadavere mutilato sui binari del tram: appartiene a un 26enne che potrebbe essersi sentito male finendo per cadere ed essere travolto non da uno, ma da più mezzi in transito.
Milano, uomo morto sui binari: cosa è emerso dai primi rilievi
Secondo quanto riporta Il Giorno, alla ricostruzione della dinamica potrebbero contribuire le immagini di una telecamera che avrebbero ripreso il giovane uscire da un locale e camminare barcollando fino alla caduta (si escluderebbe il gesto volontario) sulla sede dedicata al traffico tranviario. È in quel punto che sarebbe stato travolto tra le 4:30 e le 5:30 del mattino.
L’autopsia interverrà a chiarire se fosse già morto al momento dell’investimento o se sia stato proprio il devastante impatto con uno o più tram a causarne la morte. Sentiti dagli inquirenti, gli autisti avrebbero detto di non essersi accorti della presenza di una persona né del fatto di averla colpita. La vittima sarebbe un giovane di 26 anni originario dell’Ecuador e in Italia con regolare permesso.