BUFERA IN FRANCIA SULLA MINISTRA DELL’ISTRUZIONE APPENA NOMINATA DA MACRON: COS’È SUCCESSO
Se il primo “scandalo” del neonato Governo Attal in Francia è rappresentato ovviamente dalla nomina come ministro degli Esteri del marito del Premier (Stéphane Séjourné), subito dopo è scattato Oltralpe la bufera sulla neo-Ministra dell’Istruzione Amélie Oudéa-Castéra, già Ministra dello Sport nel precedente Governo Borne. Appena insediata al delicato Ministero dell’Educazione Nazionale, della Gioventù, dello Sport e delle Olimpiadi, la politica è stata investita da una grossa polemica mediatica per via dell’iscrizione dei figli presso una scuola privata di Parigi, l’esclusiva “Stanislas”.
Il presunto “scivolone” della ex campionessa di tennis è stato subito svelato mentre raccontava ai giornalisti di aver scelto di iscrivere i suoi tre figli nella scuola parigina: per Amélie Oudéa-Castéra – nota con l’acronimo di AOC in Francia, sulla scia della “stellina dem” Alexandra Ocasio Cortez negli Stati Uniti – la scelta della scuola privata non è stata ben digerita dalla “gauche” francese dove domina il mito da decenni della “laica scuola pubblica”. La Oudéa-Castéra avrebbe raccontato di aver scelto scuole private per alcuni «pacchetti di ore di lezione» che non erano garantite nelle scuole pubbliche: in realtà una fonte interna al ministero ha smentito questa versione, scatenando però l’ira dell’opposizione che ne ha chiesto subito le dimissioni. Il Ministro dell’Istruzione ha replicato alle accuse chiedendo che venga chiuso il «capitolo degli attacchi personali, credo nella scuola pubblica ma di aver dato priorità al benessere dei suoi figli».
AMÉLIE OUDÉA-CASTÉRA, LE ACCUSE E IL (POSSIBILE) TEMA DELLA LIBERTÀ DI EDUCAZIONE
La Ministra Oudéa-Castéra ha poi sottolineato, provando a spiegare nel dettaglio il perché di un presunto scandalo “inutile” divampato a mezzo stampa, che la scelta della scuola privata per i figli è dettata dalle «tantissime ore di assenza dell’insegnante, mai recuperate né sostituita». Con il marito, aggiunge, «abbiamo deciso di risolvere la questione, eravamo stufi, come centinaia di migliaia di famiglie abbiamo fatto la scelta di una soluzione diversa». Da sinistra a destra, le opposizioni al Governo Attal hanno contestato le parole della Ministra dell’Istruzione parlando di «dichiarazioni provocatorie», addirittura «segno di disprezzo» o anche «parole goffe» in quanto dettate il primo giorno di incarico nel nuovo Ministero (prima occupato dall’attuale Premier Gabriel Attal, ndr). Altri invece si sono espressi a favore della Ministra, parlando di «libertà di scelta delle famiglie, siano esse figli di ministri o di panettieri».
In merito al tema di libertà di educazione, intervengono a favore di Oudéa-Castéra l’Associazione dei genitori delle scuole libere di Francia (Apel) precisando come «l’istruzione privata contrattuale è associata, per questo stesso contratto, al servizio educativo pubblico. Non c’è bisogno di una guerra pubblico-privato: non c’è competizione tra progetti e c’è spazio per tutti». Per la segretaria generale di Snuipp-FSU – il principale sindacato scolastico francese – Ghislaine David «il Ministro in fondo ha detto ad alta voce quello che molti pensano in silenzio. E di ministri che hanno i figli nel privato ce ne sono stati e ce ne sono a tonnellate». Resta dunque la polemica e l’accusa di “elitarismo” per i figli della Ministra macroniana mandati alla scuola d’élite a Parigi, mentre permane il senso di una libertà di scelta per l’educazione, specie dove l’istituto privato sia parificato con il servizio pubblico scolastico.