Mirko Frezza e Mario Adinolfi a confronto all’Isola dei Famosi 2025: l’attore lo accusa di doppia personalità e tira in ballo il fisico del giornalista.
Scontri al vetriolo e conflittualità evidenti; un clima emblematico quando ormai siamo prossimi alla finale dell’Isola dei Famosi 2025. Nel corso della puntata di questa sera a prendersi la scena è subito Mirko Frezza che prende di mira i naufraghi più avvezzi ai mezzi televisivi e in particolare Mario Adinolfi. “Le persone che lavorano in televisione sanno come muoversi e parlare; Mario prima mi dà ragione nella lite con Patrizia, poi si allontana e dice che l’ho fatto per le telecamere. Io me ne dimentico della presenza, altrimenti forse avrei modi diversi”.
Isola dei Famosi 2025, Mario Adinolfi: “Mirko Frezza sa usare bene le telecamere…”
Interdetta Veronica Gentili nell’apprendere non solo la posizione di Mirko Frezza – dato che, anche lui, ha particolare dimestichezza con le telecamere – ma soprattutto una particolare frecciatina del concorrente dell’Isola dei Famosi 2025 all’indirizzo di Mario Adinolfi con riferimento evidente al peso del giornalista. “Mario per la sua fisicità è anche giusto che abbia una doppia personalità…”. A questo punto la conduttrice, evidentemente perplessa, domanda: “Che cosa intendi?”. Arriva puntuale, seppur confusionaria, la spiegazione dell’attore: “Se uno mi dice hai fatto bene, era ora, e poi dice il contrario… Ha una fisicità importante, gli permette di essere due persone in una…”.
Non manca all’appello la risposta di Mario Adinolfi che – a suo dire – sorvolando su eventuali riferimenti al body shaming, spiega: “Mirko sa benissimo usare le telecamere, sa benissimo quando alzare i toni per prendersi la scena; lo fa da mestierante. E’ cinematografico, più che televisivo”. Si unisce al discorso anche Teresanna Pugliese, anche lei accusata di utilizzare le telecamere a proprio favore: “Se così fosse eviterei di innervosirmi e alzare la voce. Le menzogne, salvo qualcuno, riguardano un po’ tutti all’Isola. Si sta attuando un grande piano di strategia che inizia ad essere chiaro: colpire quelli che danno più fastidio. Si colpiscono i punti deboli, processi all’intenzione… Ci avviciniamo alla fine.