Moderna e i 400mln di dollari al governo USA/ Il CEO aggira le domande in tribunale

- Lorenzo Drigo

Il CEO di Moderna ha risposto alle domande dei senatori americani sul vaccino per il covid. Secondo La verità, però, ha aggirato le domande più scottanti e complicate

stephane bancel moderna yt 2022 640x300 Stéphane Bancel, CEO Moderna

Secondo quanto racconta il quotidiano La Verità, il CEO di Moderna, Stéphan Bancel, è apparso davanti ai rappresentanti del popolo americano, rispondendo ad alcune domande che gli sono state poste sui vaccini per il covid. Davanti a lui sedevano, tra gli altri, Rand Paul, senatore repubblicano del Kentucky, e Bernie Sanders, senatore democratico, che tra una domanda e l’altra sono riusciti a mettere in difficoltà il numero 2 del colosso farmaceutico.

Sanders ci ha tenuto ad approfondire con il CEO di Moderna soprattutto la questione dell’aumento del prezzo del vaccino per il covid che dal prossimo autunno potrebbe arrivare a costare 130 dollari a dose in America. “Spero che riconsideriate questa decisione. Costerà miliardi di dollari ai contribuenti del Paese”, ha detto Sanders. Dal conto suo, invece, Bancel ha detto che è stata una conseguenza della riduzione della domanda, che ha portato Moderna ad una perdita “dell’economia di scala“, che ha portato ad un aumento dei costi di produzione. Rimane, invece, poco chiaro perché ritengano necessario continuare a produrre sul larga scala il vaccino contro il covid dopo la fine della pandemia.

Sulle miocarditi e i 400mln al governo USA, Moderna aggira le domande

L’attacco più profondo e duro al CEO di Moderna, però, l’ha condotto il repubblicano Paul, che ha rotto le acque partendo dalla questione miocarditi nei giovani. Interpellato sul fatto che ci siano stati più casi di questa patologia, ha sottolineato che sono stati minori di quelli causati dallo stesso covid. “Non è vero”, ha incalzato Paul, citando sei articoli che dimostrano il contrario, “inoltre, ho parlato con il suo presidente (Noubar Afeyan) e lui ha riconosciuto che, sì, c’è un aumento del rischio”.

Similmente, il CEO di Moderna, ha aggirato anche la domanda sul fatto che fossero necessarie tre dosi per i giovani, “spetta ai dirigenti che si occupano di salute pubblica” deciderlo. “Ma lei ha promosso i booster”, ha sottolineato Paul, e “quando ho parlato con il suo presidente, ha prontamente riconosciuto in privato che sì, forse ci sarebbe dovuta essere una discussione” in merito. Infine, il CEO di Moderna ha confermato la storia dei 400mln dati al governo USA, ma evitando di rispondere sull’esistenza di un conflitto di interessi. “Deve deciderlo il governo”, ha detto, peccato che siano stati gli stessi funzionari pagati ad autorizzare il vaccino per il covid.





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