Monica Contrafatto: “Per questo sono entrata nelle forze dell’ordine”
A “Belve”, Monica Contrafatto ha parlato dell’attentato del quale è rimasta vittima nel 2012 in Afghanistan, mentre era in missione, e di come la sua vita sia cambiata. Da quel momento, la militare si è dedicata alla corsa, diventando atleta paralimpica e vincendo medaglie su medaglie: “La corsa non mi piaceva. Ho cominciato a trent’anni quindi se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti. Sono entrata nelle forze dell’ordine per difendere il mio Paese. Mi piaceva tantissimo la divisa e volevo dare il mio contributo all’Italia e alla mia città, era quello”
Le missioni sono sempre state nei suoi interessi. Monica Contrafatto ha spiegato: “Io mi sono arruolata per questo. Per andare all’estero, per fare le missioni di pace. L’ho fatto davvero per questo. Per me il militare è quello operativo. Volevo fare il militare operativo e l’ho fatto. La possibilità che mi accadesse qualcosa? Quando sono partita per la mia seconda missione ho detto ad una mia amica: ‘Secondo me mi succede qualcosa, se dovessi morire non voglio al mio funerale queste due persone’. Ed è successo”.
Monica Contrafatto: “Mai pensato di non farcela”
Monica Contrafatto ha ricordato a “Belve” il momento dell’esplosione nell’attentato che ha portato all’amputazione di una gamba: “La bomba? Senti l’aria che ti arriva in faccia, vedi tutto grigio e da lì mi sono arrivate le schegge. Pensavo fosse una cosa più lieve perché quando è arrivata la bomba avevo visto solo il sangue nella mano. Poi mi sono svegliata con una gamba in meno. In quei momenti ho detto ad un mio compagno che se fossi sopravvissuta gli avrei fatto un regalo ‘sessuale’. Poi mi ha chiamata quando stavo in ospedale ricordandomi della promessa, e gli ho detto che stavo scherzando”.
L’atleta ha raccontato i momenti nei quali si è accorta del fatto che le mancasse una gamba: “Mi ricordo quando sono arrivata al Celio, ho realizzato che mi mancasse una gamba e mi sono messa a piangere. A volte penso che sarebbe stato meglio morire. Durante quell’attentato ha perso la vita un altro ragazzo. A volte quando sono nervosa penso che sarebbe stato meglio se fossi morta io. Lui aveva un bambino da crescere, meritava più di me di continuare a vivere”. Nonostante questo, Monica rivela: “Non ho mai pensato di non potercela fare, anche a terra, in Afghanistan a terra. Ho tanta forza di volontà”.