Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il lancio di una offerta pubblica di scambio per l’acquisto di azioni di Mediobanca, una operazione da 13,3 miliardi che punta ad acquisire parte del gruppo finanziario che attualmente controlla anche la società Assicurazioni Generali, per creare un nuovo terzo polo bancario italiano e riorganizzare così il sistema grazie all’unione dei due storici marchi che verrebbero integrati mantenendo però la propria identità. Nel comunicato Mps ha inoltre specificato che i benefici per gli azionisti potrebbero essere significativi per entrambi i gruppi, in quanto sono attesi notevoli incrementi degli utili e un dividendo che arriverebbe fino al 100% dell’utile netto.
L’offerta in particolare garantirebbe 2,3 azioni Mps di scambio per ogni singola azione Mediobanca con un premio del 5%. L’accordo verrà definito nei prossimi giorni e si prevede una assemblea straordinaria, fissata per il prossimo 17 aprile, nella quale gli azionisti del Monte Paschi dovranno approvare l’aumento di capitale per sostenere l’operazione che, come ha confermato questa mattina l’amministratore delegato Lovaglio, era stata già decisa nel 2022 quando era stata presentata l’opzione al ministro dell’economia Giorgetti.
Monte dei Paschi scala Mediobanca, le reazioni del gruppo di investimento: “Operazione non concordata”
L’annuncio della scalata a Mediobanca da parte del Monte dei Paschi ha generato reazioni contrastanti, i primi commenti pubblicati da Il Sole 24 Ore, provenienti fonti vicine ai vertici della banca di investimento hanno infatti parlato di una “operazione non concordata” della quale il gruppo con sede a Piazzetta Cuccia non era a conoscenza e che probabilmente sarà considerata ostile. Mps ha però sottolineato in una nota che l’intenzione di lanciare l’offerta era stata già resa nota al Ministero dell’Economia nel 2022, quando Lovaglio incontrò il ministro Giorgetti per parlare dell’ipotesi di unione dei marchi per la creazione di un nuovo terzo grande polo bancario capace di fornire a clienti ed investitori servizi differenziati per ogni settore finanziario ed assicurativo.
Il sindacato della Federazione autonoma Bancari Fabi ha invece commentato positivamente, in un comunicato pubblicato da parte del segretario generale Sileoni, nel quale si specifica che la possibile acquisizione rappresenta una “azione strategica con una chiara visione del futuro“, utile a consolidare le dinamiche del sistema finanziario italiano.