La canzone di Ludovica Comello al Festival di Sanremo 2017 è “Il cielo non mi basta” un testo creato con Fabrizio Ferraguzzo, Antonio Di Martino, Federica Abbate e Dario Faini. Ludovica Comello farà il suo debutto nella kermesse musicale sanremese oggi, martedì 7 febbraio 2017, e sarà in gara per la categoria “Big”. C’è attesa per la canzone “Il cielo non mi basta”, brano che è stato pubblicato grazie alla partnership fra la Sony/ATV Music Publishing, sede italiana, Universal Music Publishing Ricordi, Universal Music Italia e Picicca, a Milano.
Il nuovo singolo di Lodovica Comello si concentra sull’amore, discostandosi al tempo stesso dalla tipica ballata d’amore di matrice senese. Le ritmiche scelte hanno infatti un piglio più serrato e frizzante, unendo il pop dei nostri giorni con la classica canzone di Claudio Baglioni in stile Sanremo.
“Lascia pure che io mi avvicini un po’, quanto non so/ Giusto il tempo di farci male e andare via di schiena/ Ci nasconderemo al buio per non farci prendere/ Dalle luci del mondo, dal rumore sordo delle macchine/Mi prenderò solo un po’ di te”
Il tema centrale delle prime quattro strofe è il prendersi inteso come unione romantica fra due persone ed anche la cattura passiva dovuta ad una forza esterna, presente nel “non farci prendere” della terza frase. Le parole catturano inoltre la persona sotto tutti i sensi, vista con le “luci del mondo”, udito con “rumore sordo delle macchine” e via discorrendo.
“Un istante di complicità/ Un deserto di felicità”
In questo passo la cantante mentre in contrasto la fugacità di un attimo vissuto insieme con un equivalente molto più vasto in termini di felicità.
“Che passerà e lascerà la polvere/ che come il vento ci confonderà/ respiriamo insieme questa luna piccola che muore”
L’amore che lascia tracce di sé dopo la sua partenza e che possono essere al tempo stesso benefiche o negative, motivo del “confondere” del vento nel passo successivo. L’atto del respiro, irreale, della luna è da collegarsi al sentimento d’amore ed al ritrovarsi inebriati da uno spettacolo creato dal pianeta.
“Ci nasconderemo bene, proveremo a vivere/ anche solo un momento, come se non esistessero le regole”
Ancora una volta ritorna il tema del rifugio interno alla coppia, un attimo, che può essere anche un ricordo, in cui tutta la vita si concentra nella sua pienezza ed in cui non avere alcun limite, nemmeno quelli dettati dal tempo e dallo spazio.
“Mi prenderò solo un po’ di te/ Un istante di complicità/ Un deserto di felicità/ Che passerà e lascerà la polvere/ Che come il vento ci confonderà”
Il ritornello divide la prima parte ed allo stesso tempo unisce i due passi in cui si parla dell’istante di complicità. Un intervallo in cui l’autrice esprime la propria insoddisfazione nel non poter avere tutto ciò che vorrebbe, anche se alla fine si accontenta di avvicinarsi anche solo di un gradino, sottolineato dalla frase successiva
“E anche se vuoi darmi il cielo non mi basta Lascia pure che io mi avvicini un po’, quanto non so”
Per poi concludere con un ritornello pieno che unisce il primo ed il secondo aspetto, ovvero il deserto di felicità e la polvere lasciata lungo il suo cammino ed il cielo che non è mai abbastanza rispetto ai propri desideri. A cura di Morgan K. Barraco