Ornella Vanoni, ne L’Intervista rilasciata a Maurizio Costanzo, ha parlato di Gino Paoli, esordendo con una battuta involontaria delle sue: “Gino Paoli ha la labirintite? Non so se ci sta guardando…”. Successivamente, la cantante ha parlato della sua storia travagliata con Paoli: “Lui è un grande artista, a me piacciono le persone che hanno una vena creativa. Tutti dicevano che era brutto ma è stato amato alla follia, quindi qualcosa doveva avere. Quando una persona ti faceva soffrire la lontananza, quando tu non puoi avere qualcuno e soffri, ti sembra che quello sia il grande amore. L’amore, però, deve portare felicità e non sofferenza. E’ stata una storia travagliata e sofferente ma bella”. Ornella Vanoni rimase incinta di Gino Paoli ma ebbe un’interruzione spontanea di gravidanza: “Il suo primo figlio era il mio e l’ho perso. Ho passato con lui 3 anni. Certo che gli voglio molto bene. Lui ha una moglie straordinaria, siamo amiche. Le ho detto: “Se muore Gino, Paola, vengo io!”. I grandi amori rimangono sempre dentro”. (Aggiornamento di Fabio Morasca)
ORNELLA VANONI E LA STORIA CON GINO PAOLI
Ornella Vanoni, ospite di Maurizio Costanzo, all’ultima puntata della stagione de L’Intervista, in onda, in seconda serata, su Canale 5, ha ceduto il passo alle emozioni che attraverso il programma e le domande del giornalista, inevitabilmente si scatenano, tra racconti, aneddoti e rivisitazioni di un passato che a suo modo è la storia del nostro Paese, della cultura e dello spettacolo. 83 anni, straordinaria voce, la grande interpreteha cantato piu’ e piu’ volte con il grande amico, collega ed ex grande amore Gino Paoli. Hanno dato vita alle più belle canzoni della musica leggera italiana tra cui “Senza fine”, “Anche se”, “Me in tutto il mondo”. Tra gli anni ’60 e ’70, la coppia si è amata follemente quasi uniti dal destino: sono nati lo stesso anno e mese, lei un giorno prima. Si sono, poi, trovati a collaborare professionalmente negli anni duemila, ottenendo successo con la tournée dal titolo allusivo Ti ricordi? No, non mi ricordo. Alla corte di Costanzo, mossa da uno spirito nostalgico, la cantautrice ha confessato un lato piuttosto inedito dell’ex compagno: “Lui è un gatto. Non so…non lo vedevo per tre giorni, poi scendevo ed era seduto sui gradini del portone”
IL FIGLIO PERSO DI GINO PAOLI
Ornella Vanoni, a L’Intervista di Maurizio Costanzo, ha, inoltre, raccontato di aver perso un figlio da Gino Paoli. Il giornalista ha immediato voluto indagare sulla spinosa questione: “potevate avere un figlio…perché non l’avete avuto?”. La risposta della cantautrice non si è fatta attendere: “l’ho perso…il suo primo figlio era il mio…ma poi l’ho perso…”. Dalla prima moglie Anna Fabbri, Paoli ha avuto un figlio, Giovanni, nato nel 1964. All’epoca, il cantante, finisce, sui giornali di costume, per via della sua relazione con l’emergente attrice Stefania Sandrelli, ancora minorenne, che si scopre poi essere incinta di Amanda, nata nell’ottobre 1964. Dopo la fine della relazione con la Vanoni, il raffinato inteprete sposa nel 1991 Paola Penzo, autrice di alcuni suoi brani, dalla quale ha avuto due figli, Nicolò, nato nel 1980, e Tommaso, nato nel 1992. In un’ intervista doppia, di qualche tempo fa, rilasciata a Vanity Fair, si evince il forte legame che unisce, a distanza di anni, la Vanoni con Gino Paoli: “Il nostro amore è in un certo senso Senza fine, abbiamo un rapporto affettuoso e adoro sua moglie Paolo”. Che, a modo suo, ricambia il ‘corteggiamento artistico’: “Se amo una donna, la amo per tutta la vita…Perchè smettere solo perchè non si va più a letto insieme?”
IL TENTATO SUICIDIO
Maurizio Costanzo, a L’Intervista, ha incalzato Ornella Vanoni sul tentato suicidio di Paoli: “Che hai pensato la sera dell’11 luglio del ’63 quando hai saputo che Gino (Paoli) ha tentato il suicidio sparandosi un colpo di pistola al cuore?” Anche qui la poliedrica interprete non si risparmia nel raccontare le proprie emozioni: “Non ho pensato a niente perché non ne sapevo esattamente i motivi…mi ricordo che sono andata a trovarlo di notte […] lui era pieno di ossigeno…sono entrata e lui continuava a ridere…mi guardava e mi tirava i capelli…”. Al Corriere della Sera, qualche decennio dopo, l’interprete, ha metabolizzato quell’accaduto: “Ogni suicidio è diverso, e privato. È l’unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l’amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l’unico, arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov’è tuttora incapsulato. Ero a casa da solo. Anna, allora mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo”. Per molto tempo, si è vociferato che quel gesto estremo fosse dettato dalla rottura proprio con la Vanoni.