Storie Italiane torna a trattare il caso della neonata rapita a Cosenza e poi fortunatamente ritrovate dopo poche ore. I genitori della piccola Sofia sono tornati a casa mentre Rosa Vespa e Aqua Moses, i due ladri, sono in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Storie Italiane ha parlato con una commerciante di Cosenza, presso cui la coppia diabolica si era recata a fine dicembre: “Cercava vestiti per un neonato, un maschietto, l’ho vista l’ultima volta il 28 dicembre 2024, sembrava tranquilla, la solita, ha comprato una tutina, le calze. E’ venuto anche lui, con lei, sono venuti in coppia. Mi è sembrata una coppia felice, era felice dell’arrivo del bimbo. Il pancione? Lei era un po’ in carne ed indossava giubbetti molto grandi, quindi sembrava una donna incinta”.
Un’altra commerciante, una pasticciera, aggiunge: “L’ho vista il 14 gennaio, una settimana prima del rapimento, ha chiesto una torta in carta di zucchero, scenografica, bianca, fiocco rosa e un elefantino, quindi una torta per una bimba”, un altro giallo nel giallo tenendo conto che la donna ha annunciato l’arrivo di un maschietto. Cosa è successo nel piano criminale che ha fatto cambiare ai due l’idea? Probabilmente qualcosa è andato storto visto che alla fine hanno rapito la piccola neonata, Sofia, forse non trovando altri bimbi da portare via.
NEONATA RAPITA A COSENZA: PARLA IL DIRETTORE DELLA CLINICA
Storie Italiane ha parlato poi con il direttore della clinica Sacro Cuore di Cosenza, da cui appunto la neonata è stata rapita, che ha raccontato: “Non abbiamo obblighi di prendere i documenti, questo soggetto è entrato durante l’ora di visita, abbiamo sempre un operatore all’ingresso e abbiamo un controllo, ovvero, ogni operatore sanitario ha una divisa con un cartellino con nome, cognome e qualifica. La signora non aveva nulla, era in borghese, vestita di nero con la mascherina. Papà, mamma e nonna di Sofia gliel’hanno data, forse erano sovrappensiero”.
E ancora: “Quel giorno c’erano anche visite per i vaccini, di conseguenza c’erano mamme esterne che entravano… loro hanno pianificato tutto”. Edoardo Lucarelli, inviato di Storie Italiane, precisa comunque che: “Per il momento non è emersa alcuna corresponsabilità poi bisognerà vedere cosa succederà”. Quindi ha concluso: “Stamane previsto l’interrogatorio, sembra che quando sono entrati gli investigatori, lui avrebbe detto a lei, mi hai rovinato la vita, quindi consapevole del piano”.