Piano di occupazione della Striscia di Gaza, pronto il via libera dal Governo: Netanyahu “eliminata Hamas creeremo cuscinetto da affidare alle forze arabe”
NETANYAHU ALLA FOX: “NESSUNA ANNESSIONE DI GAZA, MA LA OCCUPEREMO”. ECCO COSA SUCCEDERÀ
Iniziata poco dopo le ore 17 in Italia, la riunione del gabinetto di guerra del Governo di Israele si appresta ad approvare il piano di occupazione della Striscia di Gaza: per la prima volta dopo l’8 ottobre (giorno di ingresso dei carri israeliani nella Striscia a seguito degli attacchi terroristici di Hamas contro i civili ebrei) Tel Aviv mette in pratica il tentativo di estirpare il terrorismo islamista da Gaza. Nel pieno del disastro umanitario prodotto dalle bombe e i raid israeliani, con una comunità internazionale che spinge Israele ad interrompere quanto prima le ostilità sui civili palestinesi, l’ok al piano su Gaza rischia di mettere in atto una seconda parte del 2025 ancora più complessa e intricata della prima.
Raggiunto dalla Fox News americana, il Premier Netanyahu anticipa i contenuti del piano che in serata dovrebbe essere approvato dal suo gabinetto, al netto delle forti divisioni con i vertici militari dell’IDF: «Israele non annetterà Gaza», ma è pronta ad occuparla interamente per eliminare Hamas e imporre un nuovo “cuscinetto” nella Striscia. L’obiettivo della guerra resta il medesimo, ovvero la distruzione completa dei terroristi di Hamas, con il rientro in patria degli ostaggi: ma per farlo l’idea di Netanyahu è quella di entrare interamente a Gaza (occupata oggi al 75% dalle truppe israeliane) per creare uno stato-cuscinetto che non sia direttamente controllato dallo Stato ebraico.

Se da un lato conferma l’intento di occupare l’intero territorio dei gazawi, il Primo Ministro israeliano esclude l’annessione piena, specie se Hamas dovesse consegnare le armi e riconsegnare gli ostaggi: l’idea del piano Netanyahu, spiega ancora il Premier alla tv americana, è quella di trasferire il controllo del potere a Gaza ad un «organismo di governo transitorio» diretto da «forze arabe», che ancora però dovranno essere esemplificate.
Sempre alla Fox ha sottolineato come l’idea è di creare un perimetro di sicurezza – il «cuscinetto» per l’appunto – per consegnare Gaza «alle forze arabe che la governeranno correttamente». Durante un vertice con l’ambasciatore indiano in Israele, Netanyahu ha poi confermato l’assoluta divisione che occorre fare tra civili innocenti e fiancheggiatori e terroristi di Gaza, per capire chi deve essere allontanato dalla Striscia e chi vi potrà rimanere.
ATTESO IL VIA LIBERA DAL GOVERNO NETANYAHU PER IL PIANO DI OCCUPAZIONE A GAZA: TUTTE LE ANTICIPAZIONI
Se dagli USA il Presidente Trump ha fatto intendere che sull’occupazione di Gaza la decisione spetta ad Israele, è altrettanto vero che la parziale marcia indietro sulla non annessione pare frutto di una sorta di compromesso al ribasso tra Stati Uniti e lo Stato Israeliano: al momento si attende il via libera ufficiale dal Governo Netanyahu che secondo le ultime fonti dovrebbe per l’appunto approvare l’impianto preannunciato dal Primo Ministro.

Dalle opposizioni, così come dalle famiglie degli ostaggi, si evidenziano tutte le criticità di un’occupazione integrale della Striscia: «fermate una decisione altrimenti catastrofica», lamenta il comitato delle vittime e delle famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas. Esattamente come aveva sottolineato il capo di stato maggiore dell’IDF (Eyal Zamir), anche il capo dell’opposizione Yair Lapid contesta la decisione che sta per prendere il Governo, accusando Netanyahu di “seguire” le illusioni belliche dei Ministri della destra ebraica, Ben Gvir e Smotrich, «vogliono un’altra guerra con altri ostaggi morti e decine di caduti», oltre a «miliardi di shekel dei contribuenti buttati via».
Il piano anticipato nelle scorse ore dal gabinetto di guerra a Tel Aviv vede una durata di 4-5 mesi per porre la totale espansione dell’IDF nella Striscia di Gaza: distruzione delle infrastrutture ancora in piedi di Hamas, liberazione dei 50 ostaggi ancora detenuti (di cui solo 20 vivi, ndr) e pressione sulla componente palestinese per raggiungere ad un accordo conclusivo della guerra. Oltre alla conquista di Gaza City, il piano anticipato dal Times of Israel prevede anche l’ampliamento dei centri di distribuzione degli aiuti umanitari alla popolazione, con il sostegno degli Stati Uniti d’America.
