Chi sono Nicola Sapone e Andrea Volpe delle Bestie di Satana: il leader della setta e il pentito che l'ha fatta crollare con la sua confessione

CHI SONO NICOLA SAPONE E ANDREA VOLPE, LEADER DELLE BESTIE DI SATANA

Nicola Sapone e Andrea Volpe sono due figure centrali delle Bestie di Satana, di cui si parla oggi a Belve Crime, ma con ruoli e destini differenti. Il primo era considerato uno dei leader carismatici del gruppo che sconvolse l’Italia nei primi anni 2000: era descritto come una figura dominante, che aveva una forte influenza sugli altri membri della setta.



Doppio ergastolo e isolamento diurno temporaneo furono la sua pena per tre omicidi, ma lui si è sempre proclamato innocente sin dal giorno del suo arresto. Quando entrò in carcere aveva la quinta elementare; negli anni si è anche diplomato e poi laureato in filosofia. Inoltre, in carcere si è dedicato anche alla recitazione.



Importante nelle Bestie di Satana era anche Andrea Volpe, tra gli esecutori materiali di alcuni delitti. Inizialmente venne condannato a trent’anni di carcere, poi la pena venne ridotta a vent’anni per la collaborazione con la giustizia. Nel 2020 è uscito dal carcere, dove peraltro si era convertito alla fede cristiana battista. Lui è considerato il pentito che ha fatto crollare la setta, perché la sua confessione e le sue rivelazioni furono fondamentali per ricostruire i delitti e identificare gli altri membri del gruppo. Infatti, con le sue confessioni rivelò gli orrori commessi dalle Bestie di Satana.



IL CROLLO DI ANDREA VOLPE

Nel caso di Volpe emerse un’infanzia di violenze familiari, abusi fisici e psicologici, per i quali aveva bisogno di amore, ma si ritrovò a provare odio per le persone e piacere nel fare loro del male. Ha commesso crimini atroci e soffre di disturbi psichiatrici, ma in carcere si è convertito e si è fatto aiutare. Stando a quanto raccontato da Gianluca Herold, che ha scritto con lui un libro, fino a poco tempo fa si rapportava con freddezza e distacco alle vittime; invece, l’omicidio dell’ex fidanzata Mariangela Pezzotta ha lasciato un segno. Infatti, dopo ci fu il suo crollo e la confessione.

Negli ultimi tempi, però, sembra essere arrivato un vero e proprio cambiamento: avrebbe iniziato a provare qualcosa nei confronti delle vittime, probabilmente grazie alla terapia e alla malattia del marito. Infatti, l’omicidio dell’ex «è stato il finale di tutto» e ha fatto «emergere tutto lo schifo». Se non lo avessero arrestato, però, avrebbe continuato a uccidere. Anzi, in un’intervista dei mesi scorsi raccontò che forse avrebbe ucciso anche se non avesse fatto parte della banda.

IL REDENTO E LA MENTE DELLA SETTA

Andrea Volpe può essere definito colui che si è redento, ma per le altre Bestie di Satana era un traditore, visto che è diventato il protagonista assoluto confessando per primo gli omicidi. Non solo uccise l’ex con la sua nuova ragazza, Elisabetta Giulia Ballarin, ma si fece aiutare da quest’ultima, diventata dipendente da lui, a occultare il corpo dell’ex, che era ancora viva.

Nicola Sapone e Andrea Volpe erano i comandanti operativi delle Bestie di Satana, con il secondo che decise l’ultimo delitto, per il quale poi chiamò Sapone per farsi aiutare. Quando arrivò, finì Mariangela con un colpo abile, poi scapparono. Proprio nella fuga, Volpe e la fidanzata finirono contro la spalletta di un ponte.

Da quelle indagini non emerse solo il delitto di Mariangela, ma anche gli altri crimini della setta, con Volpe che fu il più collaborativo e chiese il rito abbreviato per arrivare alla condanna a trent’anni di carcere. Con i suoi racconti fece affiorare tutta la malignità del gruppo, dedito anche alle evocazioni di presunte entità demoniache, dove però c’era una gerarchia, con Sapone e Volpe che, insieme a Leoni, manipolavano i più giovani.