Il Ministro della Giustizia Nordio sull'inchiesta di Milano contro la giunta Sala: “senza la mia riforma sarebbero stati arrestati prima dell'interrogatori”

CON LA RIFORMA NORDIO L’INCHIESTA A MILANO AVREBBE VISTO SUBITO GLI ARRESTI

A prescindere di come finirà (e se finirà in tempi brevi o “pachidermici” come normalmente segue la giustizia italiana), l’inchiesta a Milano sull’urbanistica che ha coinvolto anche il sindaco Beppe Sala – allo stato attuale – avrebbe già avuto i primi arresti e le prime “gogne mediatiche” invece ridotte finora. Il “merito” va all’ultima riforma della giustizia scritta dal Ministro Carlo Nordio e approvata dal Governo Meloni, per cui è stato inserito (in questi tipi di reati) un passaggio di controllo in più rispetto alla custodia cautelare per troppo tempo usata senza limiti da parte della magistratura.



Intervistato oggi dal “Corriere della Sera” poche ore dopo le indagini a carico di Sala, ll’assessore Tancredi e illustri architetti-imprenditori, il Guardasigilli lo dice a chiare lettere: senza la riforma della giustizia approvata qualche mese fa, oggi i vari indagati dell’inchiesta milanese sarebbero in carcere o ai domiciliari. Si è di fatto invertito l’ordine “tradizionale” che aveva preso la piega della giustizia italiana dopo l’epoca di Tangentopoli: prima l’arresto, poi l’interrogatorio delle varie parti.



Beppe Sala, Sindaco di Milano guarda la città (ANSA 2024, Andrea Fasani)

Oggi invece “grazie” alla riforma Nordio, si è invertita la rotta per provare a sostenere maggiormente quanto inserito nella Costituzione fin dalla sua nascita, ovvero che in Italia regna la presunzione di innocenza: e per questo occorre dopo le indagini e gli avvisi notificati procedere con l’interrogatorio e olo dopo, eventualmente, con la custodia cautelare se le risposte dell’interrogato non soddisfano i magistrati inquirenti. Certo, l’atto deve essere prima notificato all’indagato, e resta inaccettabile che segua l’iter avvenuto con il sindaco Sala che stanotte dal “Corriere della Sera” e dall’ANSA è venuto a conoscenza delle indagini a suo carico.



NORDIO “STANA” IL PD: “SI ERANO OPPOSTI ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, OGGI COSA DIREBBERO?”

Di questo mal funzionamento cronico della giustizia italiana si è lamentato, giustamente, lo stesso Sala che ritiene «inaccettabile il metodo di venire a sapere dai giornali prima che dalla Procura»: in tal senso il Ministro della Giustizia Carlo Nordio dà pienamente ragione al primo cittadino di Milano, e sebbene non voglia esprimersi nel merito di una vicenda giudiziaria appena cominciata, resta il dato di principio riaffermato, «questa riforma oggi ha evitato l’arresto preventivo anche di chi è in uno schieramento politico opposto al nostro».

Elly Schlein, Segretaria Pd con il sindaco di Milano Beppe Sala (ANSA 2023, Matteo Bazzi)

Da qui la provocazione lanciata a livello politico a quei partiti che in questi mesi hanno in ogni modo cercato di ostacolare e affossare la riforma Nordio anche sulla vicenda della custodia cautelare: sempre al “Corriere” il ministro si chiedere cosa ne pensa il Pd «del fatto che con questa riforma oggi a Milano hanno tutti evitato il carcere».

Dialogando poi con Stefano Zurlo del “Giornale” al “Caffè della Versiliana” è ancora Nordio ad ampliare il discorso politico sottolineando la riforma da lui voluta, è stata osteggiata da Pd, M5s, AVS e centristi, quasi tutti i partiti che partecipano alla maggioranza della giunta Sala a Milano: ebbene, «caso ha voluto che questa riforma oggi si applichi a persone che non appartengono al nostro schieramento politico». La “curiosità” politica è per Nordio molto semplice, è interessato a capire cosa ne pensino i vari responsabili del Centrosinistra oggi che ad essere colpito è un esponente della loro parte politica: dopo 24 ore dallo scoppio dell’inchiesta sull’urbanistica, del resto, nessuno dai vertici del “campo largo” ha preferito commentare sui fatti.