Anni fa, un ex dipendente di OceanGate Expeditions, la società che organizza tour con il sommergibile Titan, aveva inviato un’e-mail a un altro ex socio della società con preoccupazioni per i potenziali guasti del suo sottomarino scomparso e probabilmente imploso nel corso di una spedizione per vedere da vicino il Titanic. Come rivela la CNN, si trattava di un avvertimento con sospetti sul CEO, morto con altre quattro persone quando la nave è implosa durante un’immersione nel Nord Atlantico.
“Non voglio essere visto come un chiacchierone, ma sono così preoccupato che uccida se stesso e gli altri nel tentativo di aumentare il suo ego”, scriveva David Lochridge a proposito del CEO di OceanGate Stockton Rush. Lochridge ha lavorato come appaltatore indipendente per OceanGate nel 2015, poi come dipendente tra il 2016 e il 2018, come spiega la CNN. L’ex impiegato è stato poi coinvolto in un contenzioso con OceanGate, sostenendo di essere stato licenziato ingiustamente per aver sollevato dubbi sulla sicurezza e sui test del Titan.
L’avviso dell’ex dipendente
“Mi considererei piuttosto sfacciato quando si tratta di fare cose pericolose, ma quel sottomarino aspetta solo un incidente in attesa di accadere”, scriveva Lochridge nell’e-mail a Rob McCallum, un socio del progetto che si era dissociato per la preoccupazione di non classificare il veicolo per un’agenzia di certificazione marittima, secondo quanto riportato dal New Yorker. Anche McCallum, un divemaster che ha guidato le spedizioni sul Titanic, aveva avvertito Rush nel 2018 della scarsa sicurezza del sommergibile Titan, dicendo al CEO che stava mettendo in pericolo se stesso e i suoi clienti, secondo quanto riportato in precedenza dalla CNN.
Il Titan avrebbe dovuto raggiungere i resti del Titanic quando ha perso il contatto con la sua nave madre il 18 giugno scorso. Secondo la costiera statunitense il sommergibile avrebbe riportato una “catastrofica implosione”. I cinque uomini a bordo erano il CEO Rush, l’uomo d’affari britannico Hamish Harding, il subacqueo francese Paul-Henri Nargeolet, il miliardario pakistano Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne Suleman Dawood.