A La vita in diretta il caso del povero Paolo Taormina, 21enne ucciso da Gaetano Maranzano: ecco le sue dichiarazioni su Rai Uno
A La vita in diretta vi era il signor Giuseppe, il papà di Paolo Taormina. Si tratta del ragazzo di 21 anni di Palermo, ucciso da un colpo di pistola sabato scorso, dopo che Gaetano Maranzano, reo confesso, lo ha colpito alla nuca da distanza ravvicinata. Il papà di Paolo Taormina non riesce ancora a capire il perché di quanto accaduto: “Vorrei incontrare il killer di mio figlio per capire perché è morto – racconta ai microfoni del talk di Rai Uno – sto tutto il giorno a chiedermelo ma non lo capisco”.
Ce l’ha anche con l’avvocatessa Avella, colei che difende Maranzano: “Vorrei dire alla dottoressa Avella che si è presa la difesa del killer di mio figlio: se è mamma e capisce che persona sta difendendo, dico che non si merita un avvocato e non ha diritto a un avvocato una persona del genere”.
Ovviamente la rabbia del padre di Paolo Taormina è comprensibile, ma fortunatamente viviamo in un Paese democratico in cui tutti hanno diritto a una difesa, e lo stesso avverrà per il killer reo confesso di Palermo. Il padre di Paolo ha continuato: “Vediamo di fare in modo che non succeda più una cosa del genere: ieri è successa a mio figlio, ma domani può succedere ai vostri figli. Non devono più succedere queste cose, queste persone vanno in giro a fare queste cose”.
OMICIDIO PAOLO TAORMINA, IL PAPA’ “NON AVEVA MAI LITIGATO IN 21 ANNI”
Quindi gli è stato chiesto di descrivere com’era suo figlio, e lui ha risposto: “Lo deve dire la gente se mio figlio fosse un bravo ragazzo, se gli volevano bene: mio figlio era unico, non aveva mai litigato con nessuno in 21 anni, mai nella vita”.
Intanto è stata eseguita l’autopsia sul corpo del povero 21enne di Palermo, che ha confermato quanto purtroppo già si sapeva: è stato ammazzato da un colpo di pistola sparato a distanza ravvicinata. Di fatto Taormina non ha avuto il tempo di reagire né probabilmente si è accorto di quanto stesse accadendo, visto che Gaetano Maranzano lo ha colpito da dietro, sparandogli alla nuca.
OMICIDIO PAOLO TAORMINA, IL RACCONTO DELLA SORELLA
Presente a quel tragico evento anche Sofia Taormina, la sorella della vittima, che ha spiegato che il killer “lo ha ucciso senza motivo”, precisando poi che dopo l’accaduto ha provato a inseguirlo, ma lui ha prima tirato una bottiglia, dopodiché le ha puntato la pistola contro; di conseguenza “sono scappata verso il locale”.
Gaetano Maranzano si è giustificato dicendo che Paolo Taormina aveva “importunato” la sua ragazza via social, in ogni caso un’azione che non giustifica un omicidio. Restano dubbi però sull’arma utilizzata, visto che il 28enne del quartiere Zen aveva una pistola calibro 9 in casa, ma secondo gli inquirenti, se avesse sparato con quell’arma, avrebbe lasciato un foro ben più ampio sulla nuca del 21enne.
