A Storie Italiane si parla dell'omicidio di Pamela Genini, la 29enne bergamasca ammazzata due giorni fa in quel di Milano: la testimonianza di Nicole.

Fanno decisamente riflettere le parole di Nicole, l’amica di Pamela Genini, la 29enne uccisa due giorni fa a Milano dal suo ex fidanzato. Dichiarazioni che fanno chiaramente capire come quella dell’imprenditrice bergamasca sia una morte che forse si sarebbe potuta evitare. “Si è spesso confrontata con me – ha raccontato stamane a Storie Italiane – l’ultimo episodio più eclatante è stato a Venezia, a settembre 2024: lei ha contattato questo fotografo e lui, appena ha visto questo contatto, ha avuto uno scatto di ira, l’ha presa per i capelli e l’ha riempita di botte, e quando è tornata era piena di lividi e me li ha fatti vedere. Poi le ha tirato addosso una valigia”.



E ancora: “Tantissime volte le ho detto di denunciare. Anche a luglio è andata in ospedale, le hanno dato il codice rosso; il giorno dopo lui si presentava sotto casa sua chiedendole di perdonarlo, che sarebbero andati insieme dallo psicologo, che si sarebbe fatto curare. Le faceva violenza psicologica, poi la minacciava dicendo che le avrebbe ammazzato il cane e la famiglia. E secondo voi Pamela può andare a denunciare uno che ti dice che ti ammazza la famiglia? I carabinieri erano già usciti a maggio, perché lei lo aveva lasciato un’altra volta. A maggio voleva buttare giù la porta”.



“Quando trovi queste persone non te le togli più dalla vita: lei non avrebbe potuto lasciarlo. Se l’avesse lasciato o avesse denunciato e gli avessero messo un braccialetto, non sarebbe cambiato nulla: l’avrebbe ammazzata comunque. Lei aveva paura per la sua famiglia – ha ribadito l’amica di Pamela Genini – e non credeva che sarebbe stata difesa. Ma la mia amica deve avere giustizia”. E ancora: “Lui la voleva per sé, e dato che non poteva averla… non voleva che si costruisse una famiglia e avesse un futuro migliore”.

PAMELA GENINI, L’AMICA: “DICEVA CHE L’AMAVA MA…”

Quindi Nicole ha continuato: “Lui ha sempre detto che l’amava, ma un uomo che ti ama non ti fa queste cose, e se fossi in lui dovrebbe chiedere l’ergastolo. Questa persona ha tolto la vita a Pamela, che stava per diventare zia, e non ha potuto vivere una vita per colpa di questa persona”. Secondo Nicole: “Queste persone vengono cresciute non con i sani principi, non gli insegnano i valori giusti, quelli di rispettare le donne: non è possibile avere questo atteggiamento”.



Quindi ha infine fatto chiarezza sulle accuse delle ultime ore, secondo cui Pamela Genini si faceva mantenere – i soliti hater da tastiera che lasciano il tempo che trovano –: “Pamela era una donna indipendente, è uscita di casa quando aveva 18 anni, ha sempre lavorato, non doveva dimostrare niente a nessuno. E se ci sono donne che scrivono queste cattiverie… dovrebbero mettersi la mano sul cuore”.

Pamela Genini (Foto: Storie Italiane)

PAMELA GENINI, L’AMICA: “UNIAMOCI FRA DONNE, LEI NON ERA UN NUMERO”

“Dobbiamo unirci fra noi donne: una donna non può essere insieme a un cinquantenne, o viceversa? Non è giustificabile il fatto che lui fosse più grande, non è vero che lui le pagava l’affitto. Noi donne dobbiamo unirci: Pamela non era un numero”, ha concluso. Ricordiamo che Pamela Genini è stata massacrata sul terrazzo del suo appartamento a Milano, uccisa con 24 coltellate dal suo ex, quasi sicuramente perchè lui non accettava di essere lasciato.

La ragazza ha gridato aiuto, e i suoi vicini di casa hanno immediatamente chiamato la polizia e i soccorsi, ma quando sono giunti presso l’abitazione della 29enne non vi era ormai più nulla da fare. La grande domanda sorge spontanea: Pamela Genini poteva essere salvata? Forse se avesse denunciato sì, ma è facile commentare “da fuori” visto che, come raccontato più sopra da Nicole, la giovane bergamasca temeva per l’incolumità della famiglia.