Paolo Calabresi è intervenuto in qualità di ospite a “L’Ora Solare”, trasmissione di Tv 2000 condotta da Paola Saluzzi e andata in onda ieri, martedì 5 aprile 2022. L’attore ha esordito raccontando il dramma vissuto da giovanissimo: “Mia madre a 63 anni morì. Ci dissero che non c’era più niente da fare per lei. Quel giorno, mio papà, che stava benissimo, ricevette la notizia al mattino e andò a riposare dopo pranzo: non si svegliò. Gli venne un infarto nel sonno. Dieci giorni dopo, è andata via anche mamma. Ho sempre pensato che sia stato un modo di papà per andare ad aprirle elegantemente la porta. Hanno voluto andare via insieme. Nonostante il dolore di allora, credo sia stato anche un regalo avere ricevuto la testimonianza importante di un amore che va oltre ogni cosa”.
Giorgio Strehler è stato “il mio maestro – ha spiegato Paolo Calabresi –. Due mesi dopo questi lutti importanti che avevo subìto, anche lui se ne andò via improvvisamente, la notte di Natale, come Charlie Chaplin. Questo blocco di dolore apparentemente non lo sentivo, ma in realtà aveva generato un momento di disaffezione, di disamore verso il mio lavoro che amavo profondamente, amavo tanto”.
PAOLO CALABRESI: “COSÌ MI SPACCIAI PER NICHOLAS CAGE”
A “L’Ora Solare”, Paolo Calabresi ha poi reso noto che anche nel periodo più triste della sua vita, una delle cose che ancora lo trainavano in qualche modo era “la Roma. Ricordo che c’era a Milano la gara contro il Milan, proprio mentre ero a teatro a fare uno spettacolo con Ronconi. Io e un mio amico decidemmo di chiedere dei biglietti al club rossonero: li chiedemmo però a nome di Nicholas Cage. Il Milan, entusiasta, mi domandò di mandare un fax: andai alla scuola di teatro, scaricai il logo di Saturno (Saturn Films) e lo inserii sul fax. Il Milan ci credette e fece partire una macchina mediatica: a quel punto, avendo poco da perdere, decisi di fingermi lui. Scritturai i miei amici attori, chiedendo loro di fare finta di essere le mie guardie del corpo. Arrivato a San Siro, la tv in diretta, inquadrandomi, disse che io ero Nicholas Cage. Fu incredibile. A fine gara Galliani mi accompagnò negli spogliatoi, mi fece un sacco di feste e mi regalò la maglia del Milan. Poi chiesi di andare negli spogliatoi della Roma, dove incontrai Francesco Totti”.
Non fu l’unico episodio di questa natura di cui si rese protagonista Paolo Calabresi: “In occasione di un Lazio-Roma mi finsi un cerimoniere del principato di Monaco e accompagnai un finto principe Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco, allo stadio e lì lui fu omaggiato da tutto il parterre… Ministri, sottoministri, presidente del Consiglio, la Melandri. Negli spogliatoi Totti mi disse: ‘Lo vuoi pagare il biglietto ogni tanto?'”.