IL DUPLICE ATTENTATO (SVENTATO) A PAPA FRANCESCO: COSA AVVENNE DURANTE IL VIAGGIO IN IRAQ NEL 2021
Un duplice attentato terrorista contro Papa Francesco è stato vicinissimo dall’andare a segno in Iraq non più di tre anni fa: lo ha rivelato lo stesso Pontefice nel suo nuovo libro autobiografico a cui ha lavorato negli ultimi 6 anni. Nel giorno dell’88esimo compleanno la notizia squarcia le cronache di mezzo mondo, con Papa Bergoglio a svelare l’attacco preparato da due giovani sicari iracheni negli anni in cui l’attentato come “strumento politico” era purtroppo un abitudine.
Gli scenari non si sono di molto discostati nel Medio Oriente sempre più disastrato, con Papa Francesco che è tornato a chiedere una tregua di Natale in grado di permanere anche lungo l’intero Giubileo 2025. Nell’estratto dall’autobiografia pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” viene però ricordato quel particolare momento storico in cui la visita del Papa in Iraq veniva ritenuta a alto grado di pericolosità per la sicurezza anche dell’uomo più “famoso” al mondo. Un viaggio a cui era stato sconsigliato anche in Vaticano per le misure di sicurezza non totali, e per di più in pieno periodo Covid-19.
«Sentivo che dovevo», svela oggi Papa Francesco nel ricordare quel viaggio nella terra che fu di Abramo, il vero “padre” originario delle tre religioni monoteiste: non solo, il viaggio del Santo Padre seguiva quello mancato nel 2000 da Giovanni Paolo II cui fu impedito malamente dal rais sunnita Saddam Hussein. Appena atterrati a Baghdad la delegazione di Papa Francesco venne avvertita dalla polizia irachena che in primi una giovane donna stava dirigendosi verso Musul per potersi fare esplodere durante il passaggio della Papamobile: non solo, nelle ore successive un furgone era stato fermato all’ultimo mentre partiva a tutta velocità con lo stesso obiettivo kamikaze.
“LA GUERRA AVVELENATA” E L’INCONTRO DELLA FEDE: LE ANTICIPAZIONI SUL NUOVO LIBRO DI PAPA FRANCESCO
Gli incontri, le testimonianze, le preghiere e i proclami fatti da Papa Francesco in quel 5-8 marzo 2021 in terra d’Iraq rimasero per sempre nella memoria della popolazione cristiana rimasta dopo le persecuzioni del recente passato: eppure tutto sarebbe potuto delfragrare se l’informativa dei servizi segreti inglesi non avesse raggiunto in tempo le autorità dell’Iraq e la Gendarmeria Vaticana.
Nella sua autobiografia Papa Francesco racconta poi che al termine del viaggio in Iraq, prima del volo di ritorno da Baghdad, fu lui stesso a chiedere lumi alla Gendarmeria su che fine avessero poi fatto i due sicari kamikaze (una giovanissima donna e un uomo, ndr): lo choc nell’apprendere che entrambi erano morti dopo essere stati intercettati, fatti letteralmente esplodere con le bombe che si trovavano addosso. «Mi ha colpito molto», racconta impressionato il Santo Padre nel ricordare come fatti del genere, anche l’intento di muovere attentato contro il Papa, non sono altro che «frutti avvelenati della guerra» che imperversa purtroppo da decenni in quell’area.
Uscirà solo il prossimo 14 gennaio 2025, in pieno Giubileo appena iniziato, ma qualche anticipazione è già stata rilasciata da Mondadori in accordo con il Vaticano: l’infanzia a Buenos Aires, l’incontro cristiano che lo portò alla consacrarsi, l’obiettivo delle “periferie” e il soglio pontificio raggiunto dopo decenni di servizio in Argentina. Per Papa Francesco la fede cattolica è tutto il contrario di quell’oppio dei popoli destinata a scomparire davanti alla modernità; la fede è «servizio e incontro», ricorda Papa Francesco secondo le anticipazioni del libro “Spera” in vendita dal 14 gennaio 2025 in tutto il mondo. Un incontro inatteso e un servizio più i più bisognosi, sempre e a qualsiasi latitudine: la ferita al cuore vissuta nel vedere gli orrori della guerra a Mosul in Iraq e gli attentati sventati rappresentano uno dei più punti più “crudi” del racconto di Bergoglio. Ma è soprattutto un libro sulla speranza quello in cui Papa Francesco racconta se stesso e il mondo attraversato in questi 88 anni di vita: una speranza che è quella cristiana racchiusa nell’Anno Santo al via la notte di Natale con l’apertura della Porta Santa, «Il libro della mia vita è il racconto di un cammino di speranza che non posso immaginare disgiunto da quello della mia famiglia, della mia gente, del popolo di Dio tutto», svela Papa Francesco nella nota che accompagna il libro in arrivo da gennaio.