Il discorso di Papa Leone XIV ai vescovi CEI in udienza: “la pace è una via umile, la persona non è un insieme di algoritmi”. Invito all'annuncio di Gesù
LA CONFERENZA DELLA CHIESA ITALIANA IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV: LE “COORDINATE” PER I VESCOVI
Dal Sinodo all’evangelizzazione passando per i temi delicati del Fine Vita con il ribadire la posizione della Chiesa di Cristo per la vita (e per le cure palliative): era caricata di molta aspettativa l’udienza concessa da Papa Leone XIV alla CEI, la prima dopo l’elezione al Soglio Pontificio di Robert Francis Prevost. La delegazione al completo di 200 vescovi italiani, guidata dal cardinale Matteo Maria Zuppi si è intrattenuta per molta parte della mattinata in Vaticano, ricevendo un abbraccio fraterno dal Santo Padre assieme alle “coordinate” indicate da Leone XIV alla Chiesa italiana in questo difficile contesto nazionale ed internazionale.
Al di là delle sfide globali, tra la pace e lo snodo delle migrazioni, il Papa nell’Aula delle Benedizioni ha fissato le principali “coordinate” che devono sempre guidare l’opera di evangelizzazione e testimonianza della fede cattolica: «la pace, l’annuncio del Vangelo, il dialogo e la dignità umana», questi i 4 “criteri” fissati da Papa Leone XIV per far bene capire come tramite di essi si possa una vera Chiesa in comunione, che «incarna il Vangelo» e resta costante segno del Signore.
Il Santo Padre chiede continua unità ai vescovi della CEI, sia nel Cammino Sinodale e sia in generale nel ruolo gratificante di testimonianza del Vangelo nelle varie diocesi italiane: «guardate al domani con serenità e non abbiate timore di scelte coraggiose».
Il coraggio di stare vicino alla gente, di condividere la vita e di servire i poveri, il tutto avendo sempre come “pietra angolare” la necessità di vivere bene per rendere testimonianza della felicità donata dalla persona una e trina del Signore: il Papa invita poi i vescovi della CEI ad avere grande cura dei laici, di tutti coloro che vengono ormati nella dottrina sociale della Chiesa e che possano essere sempre più protagonisti in ogni ambito della società, politica, scuola e cultura incluse.
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Udienza ai vescovi della Conferenza Episcopale Italiana pic.twitter.com/8f56q1WtAw— L’Osservatore Romano (@oss_romano) June 17, 2025
“LA PERSONA È CREATURA, NON SISTEMA DI ALGORITMI”: L’INVITO DEL PAPA ALLA CEI
Ma è nella collegialità e nell’educazione alla pace che si snoda principalmente il discorso tenuto da Papa Leone XIV ai vescovi della CEI giunti in Vaticano per la prima udienza con la Chiesa italiana; davanti al perdurante secolarismo che anche in Italia ha preso sempre più piede nella società contemporanea, Papa Leone XIV invita alle scelte coraggiose, anche se in controtendenza allo “spirito del mondo”. Contro una logica di scarto tra Fine vita e aborto, sulla difesa di ogni aspetto della vita umana, ma anche sulla promozione costante della pace reale incarnata in Gesù: questo richiama il Papa parlando alla Conferenza Episcopale Italiana, ribadendo come il dono della pace sia il contrario della “teoria” anche un po’ irenista.

«La pace non è un’utopia spirituale», sottolinea il Pontefice, introducendo il concetto di “via umile” come reale impegno che la Chiesa si prende con il mondo, mostrando una pace che parte dalla quotidianità e che intreccia i valori della pazienza, del coraggio e dell’ascolto. Deve essere una pace che genera, che si possa educare assieme ai principali cardine dell’accoglienza e della nonviolenza.
In ultima analisi, Papa Leone XIV alla CEI chiede un passo in avanti anche sulla comunicazione stessa del Vangelo e della persona Gesù Cristo: in primo luogo, ricordando al mondo che la persona umana «non è un sistema di algoritmi: è creatura, relazione, mistero». L’auspicio del Papa è che il cammino delle Chiese in Italia possa includere una visione antropologica come sostanziale strumento del discernimento pastorale: senza infatti una riflessione viva sull’essere umano integrale – con limiti, difetti, desideri e costante sete di infinito –«l’etica si riduce a codice e la fede rischia di diventare disincarnata».
