Papa Leone XIV è tornato a rivolgersi ai grandi della terra per esortarli ad abbandonare la corsa agli armamenti che produce solo odio e vendetta
Nel suo discorso di ieri – del quale vi avevamo già parlato in quest’altro articolo – davanti alla platea della Roaco (ovvero la Riunione delle Opere per l’aiuto alle Chiese Orientali), Papa Leone XIV ha rivolto un appello alle autorità internazionali affinché interrompano la loro sempre più rapida corsa agli armamenti – che già il suo predecessore Bergoglio definì una vera e propria “follia” nel 2022 – che ci porterà a spendere il 5% del PIL per la Difesa di confini che non sembrano essere veramente minacciati da nessuno.
Secondo Papa Leone XIV la scelta di spendere tutti quei soldi in armamenti, altro non fa che “tradire i desideri di pace dei popoli” con la vana illusione propagandistica che i problemi si possono risolvere solamente con “la supremazia” del più forte sul più debole, ignorando la conseguenza reale che secondo il pontefice è solamente quella di “alimentare odio e vendetta“: a dimostrarlo ci sono l’Ucraina, il Medio Oriente “devastato”, la “disumana” situazione a Gaza e – aggiungeremo noi – quanto accade da anni in Africa e in Asia.
Secondo Papa Leone XIV, il problema sono “i tentacoli del potere” che si estendono su tutto il mondo e ci convincono dell’inutilità del “diritto internazionale e del diritto umanitario” a favore del “presunto diritto di obbligare gli altri con la forza“: secondo il pontefice dovremmo tornare a “valutare le cause di questi conflitti” per superarli veramente e definitivamente, invitando il mondo intero a seguire l’esempio di Cristo e ad armarsi “di preghiera e di ascolto”, invece che di strumenti di morte.

Fabrizio Battistelli: “Papa Leone XIV evidenzia perfettamente il paradosso della sicurezza”
Un discorso, quello di Papa Leone XIV, certamente forte e che secondo il professor Fabrizio Battistelli – docente di sociologia alla Sapienza di Roma, intervistato da VaticanNews – andrebbero “difese” e portate da esempio “nelle scuole e nelle parrocchie”, come contraltare dei “discorsi, ben diversi, dei grandi della terra”: solo così secondo Battistelli si può dare vero vigore e risalto agli appelli del pontefice superando quel “paradosso della sicurezza” che ci convince che per essere sicuri dobbiamo al contempo “indebolire la sicurezza degli altri attori internazionali” che finiscono, inevitabilmente, per vederci “come una minaccia“.
Tesi in cui crede anche don Renato Sacco – consigliere nazionale di Pax Christi, intervistato sempre da VaticanNews – che ha esortato, esattamente come Papa Leone XIV, i grandi della terra a “sedendosi attorno a un tavolo” per ascoltarsi, capirsi e abbandonare la strada tracciata dai “mercanti di morte”: importante per don Sacco è il valore – spesso ignorato – della storia che dovrebbe averci insegnato che i conflitti non risolvono mai veramente nulla; abbracciando una politica che dia risalto al “fascino della fraternità“.
