Una donna italiana di circa 50 anni si è recata al pronto soccorso poiché, improvvisamente, aveva iniziato a parlare con accento canadese. I medici, come evidenzia un rapporto pubblicato su Neurocase, le hanno diagnosticato il disturbo dell’accentro straniero (FAS). La sindrome è molto rara: sono stati segnalati soltanto 150 casi da quando la condizione è stata descritta per la prima volta nel 1907. In genere, il problema è associato a dei danni cerebrali causati, ad esempio, da ictus o lesioni traumatiche.
Il caso della cinquantenne italiana è ancora più insolito degli altri, in virtù del fatto che la diretta interessata non aveva alcun danno cerebrale. L’unico campanello d’allarme era rappresentato dal fatto che prima di cambiare il suo accento aveva manifestato delle difficoltà a parlare e a scrivere. Anche gli esami approfonditi a cui si è sottoposta presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano non hanno evidenziato alcuna lesione al cervello. I test psichiatrici, allo stesso modo, hanno mostrato esclusivamente dei livelli leggermente alti di ansia.
Parla con accento canadese, donna italiana va al pronto soccorso: il FAS
La donna italiana che si è recata al pronto soccorso dopo avere iniziato a parlare con accento canadese potrebbe dunque essere un caso più unico che raro. I ricercatori a distanza di otto mesi dalla prima diagnosi non possono essere ancora sicuri di cosa abbia causato la sindrome da accento straniero (FAS) nella paziente, ma ci sono alcune possibilità da prendere in considerazione. In virtù del fatto che gli esami non hanno mostrato dei danni cerebrali o schemi insoliti di attività cerebrale, è possibile che la condizione sia causata da fattori psicologici. Un piccolo numero di casi, detti “psicogeni“, infatti, derivano da disturbi di questo tipo. Non è possibile escludere inoltre la presenza di piccole microscopiche che non si sono manifestate nell’imaging cerebrale.
Infine, è possibile che anche la positività al Covid-19, riscontrata qualche settimana prima della FAS, abbia influito. Non è raro d’altronde che il virus causi dei problemi cerebrali, anche a distanza di diverso tempo dall’infezione. Esistono tra l’altro due casi appurati di sindrome dell’accento straniero correlati alla pandemia, uno proveniente dall’Italia e l’altro dal Giappone.