Pierina Paganelli: svelata l'identità della donna a cui Valeria Bartolucci avrebbe fatto clamorose rivelazioni che potrebbero ribaltare l'inchiesta...

Sono giorni roventi sul fronte investigativo per risolvere il giallo di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 a Rimini, nell’area garage del suo condominio di via del Ciclamino. Nelle ultime ore, l’attenzione è focalizzata sul contenuto choc di una telefonata di circa un’ora fatta da Valeria Bartolucci, moglie dell’unico indagato per il delitto Louis Dassilva, a una donna appena 5 giorni dopo l’incidente probatorio sulla Cam3 potenzialmente utile a inchiodare la posizione dell’uomo.



Si tratta di una conversazione densa di particolari clamorosi e mai emersi prima, datata 16 febbraio scorso (a 17 mesi dai fatti) e ora sappiamo chi era l’interlocutrice destinataria di quella chiamata. Si chiama Katia Sartori, criminalista già consulente tecnico per il marito di Alice Neri nel caso di Fossa Concordia insieme al generale Luciano Garofano.



Una persona che sicuramente ha tutti gli strumenti per riconoscere se si trova davanti a delle mere farneticazioni o a una possibile ricostruzione alternativa come quella che Bartolucci le avrebbe fornito inaspettatamente (senza però riferirla agli inquirenti per “paura” di finire vittima a sua volta dopo Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli coinvolto in un misterioso e gravissimo incidente appena 5 mesi prima dell’uccisione della madre, e dopo la stessa anziana assassinata senza pietà a una manciata di piani dal suo appartamento).

A Mattino 5, Katia Sartori è uscita allo scoperto e ha raccontato in modo più approfondito cosa avrebbe sentito dalla voce della moglie di Louis Dassilva poche settimane fa.



Pierina Paganelli, Katia Sartori sulla telefonata di Valeria Bartolucci: “Ha paura per la sua vita…”

Katia Sartori sembra smentire il ritratto di Valeria Bartolucci fatto dall’avvocato Chiara Rinaldi e dalla criminologa Roberta Bruzzone, che assistono la moglie di Dassilva, le quali sostengono una presunta scarsa lucidità e un decadimento psicologico che potrebbe aver inciso sui contenuti dell’intercettazione ora al centro dell’indagine sul giallo di Rimini.

In sostanza, per il pool che la segue, Valeria Bartolucci potrebbe aver detto cose senza senso, destituite di ogni fondamento, proprio perché preda di uno stato mentale alterato da stress e farmaci. Una situazione che richiederebbe, a loro dire, addirittura un ricovero in strutture adeguate per scongiurare una deriva autolesionistica.

La criminalista ha invece parlato di una persona lucida e con proprietà di linguaggio consona al contesto, per nulla “impastata” dall’assunzione di medicinali o altro. Avrebbe ricevuto la telefonata di Valeria Bartolucci via WhatsApp e si chiede chi possa averla intercettata, dal momento che lei non l’avrebbe registrata. “Ho ricevuto la chiamata domenica 16 febbraio intorno alle 14 – ha raccontato Sartori a Mattino 5 -. Si è parlato di tante cose e a un certo punto ha iniziato a raccontarmi… lo definisce un “viaggio mentale”… una serie di circostanze che sarebbero accadute la sera del delitto di Pierina Paganelli…“.

Nel corso della lunga telefonata, Valeria Bartolucci le avrebbe rivelato – attraverso un racconto in terza persona, ma con dettagli noti solo a chi indaga – di aver visto la scena dell’omicidio di Pierina Paganelli subito dopo la morte della vicina di casa perché chiamata a scendere in garage da qualcuno che avrebbe bussato alla sua porta nel cuore della notte (chiedendo insistentemente di Louis, rimasto però a dormire secondo questa ricostruzione) e di aver suggerito a “tre persone legate da un vincolo familiare” quali detersivi specifici usare per pulire le tracce e persino il corpo (il cadavere di Pierina Paganelli sarebbe stato ritrovato con i capelli completamente tirati all’indietro e bagnati).

Secondo quanto appreso da Katia Sartori, inoltre, Valeria Bartolucci avrebbe espresso un forte timore per la propria incolumità e per questo non avrebbe mai parlato di queste cose agli investigatori.

Il fatto di aver scelto WhatsApp per chiamarla, secondo la criminalista sarebbe da leggere nella volontà di Valeria Bartolucci di tenere segrete quelle rivelazioni e impedire che venissero captate da terzi (forse inconsapevole della possibilità di intercettare anche le telefonate fatte su quel canale). Il contenuto è finito dritto in Procura, al vaglio degli inquirenti, e non si escludono colpi di scena e nuovi indagati.

 Sartori non ha dubbi: nel suo racconto, Valeria Bartolucci avrebbe fornito anche una precisa indicazione sull’identità delle tre persone con cui si sarebbe trovata sul luogo del delitto di Pierina Paganelli sebbene senza nominarle: Manuela Bianchi, amante di suo marito, il fratello Loris e addirittura la figlia della donna, nipote della vittima: “Il riferimento era certamente a quella stretta cerchia di persone“.