Valeria Bartolucci ha aiutato a depistare la scena del crimine di Pierina Paganelli? Ecco l'indiscrezione della dottoressa Grazia Longo
Interessante novità in merito al giallo di Pierina Paganelli ieri a Quarto Grado. La giornalista Grazia Longo, ospite fissa del talk di Rete Quattro, ha svelato in anteprima che la figura di Valeria Bartolucci sarebbe attenzionata.
La sua posizione sarebbe al vaglio degli inquirenti in merito al probabile depistaggio che sarebbe avvenuto dopo l’omicidio della povera Pierina Paganelli. Chi indaga ha il sospetto che Louis Dassilva si sarebbe fatto aiutare dalla moglie per modificare la scena del crimine. “Si rafforza, secondo quanto risulta me – racconta la dottoressa Longo – quanto aveva anticipato Carmelo Abbate, l’ipotesi di un depistaggio successivo al momento del delitto di Pierina Paganelli e in cui emergerebbe la figura di Valeria: gli inquirenti si stanno concentrando sulla eventualità di un suo coinvolgimento in fase di depistaggio”.
E ancora: “La discovery degli atti non è ancora avvenuta del tutto, potrebbe esserci Valeria al momento del depistaggio, dopo il delitto di Pierina Paganelli, anche se è soltanto una ipotesi al momento. Gli inquirenti hanno elementi che stanno analizzando e di cui non vogliono rendere notizia anche perchè la discovery degli atti non è ancora avvenuta, a breve ci sarà la chiusura delle indagini e a quel punto le carte saranno scoperte. Al momento non c’è comunque un cambio di posizione di Valeria, in questo momento non è indagata”.
Carmelo Abbate aggiunge: “Quella di Valeria al momento del depistaggio è una ipotesi. C’è la certezza che il depistaggio sia avvenuto in un momento successivo all’omicidio di Pierina Paganelli, c’è l’elevata possibilità che l’assassino non fosse da solo al momento del depistaggio, faccio fatica a pensare che vi fosse Manuela dal suo atteggiamento, mentre non mi stupirei se questa figura fosse Valeria”.
PIERINA PAGANELLI, ABBATE SU VALERIA: PERCHÉ È ANDATA A LAVORARE COMUNQUE?
Quindi Carmelo Abbate argomenta: “Guarda caso Valeria quella mattina non deve andare a lavorare e alle 6:30 col motorino inspiegabilmente se ne va al lavoro quasi a spiegare una routine, poi lascia da solo il marito nonostante fosse infortunato dopo l’incidente. Poi lei dice che alle 2:40 quella notte si è alzata per andare in bagno e ha controllato che Louis fosse sul divano, un termine che mi risulta un po’ strano”.
Quindi Abbate chiosa: “Io ho capito una cosa, anche quando hai fatto ascoltare quella lite furibonda. Io sono convinto al 100 per cento che Valeria nutre un tale rancore e odio verso Manuela che se avesse un solo elemento per colpire e affondare Manuela non esiterebbe, anche se dovesse comportare un suo sacrificio, della serie pur di colpire te mi faccio del male e mi metto anche io nella parte cattiva, evidentemente non ha nulla contro Manuela perchè se no lo avrebbe tirato fuori, non fa altro che sporcare senza arrivare a nulla di concreto”.
PIERINA PAGANELLI, I DUBBI SU VALERIA BARTOLUCCI: LE PAROLE DEL SUO LEGALE
In studio vi era anche la dottoressa Chiara Rinaldi, avvocato di Valeria Bartolucci, che ha commentato l’indiscrezione di Grazia Longo dicendo: “Io resto in attesa degli atti ufficiali, quanto ci manca degli atti? A me personalmente manca tutto perché io non sono nel pool difensivo di Dassilva, quindi posso solo fare ipotesi in base a ciò che leggo sui giornali e sento nelle trasmissioni. Io assisto Valeria in un procedimento in cui la stessa è indagata per altre ipotesi di reato, per le questioni di Manuela”. ”
Valeria non ha mai denunciato Manuela, ha ricevuto una querela, noi abbiamo contezza di un procedimento penale a suo carico e restiamo in attesa di altre informazioni. In due anni forse è già stato fatto qualcosa e che questa notizia arrivi adesso mi lascia un po’ perplessa”.
Sulle intercettazioni di Valeria: “Io sono sempre molto cauta quando si tratta dei brogliacci. I brogliacci non sono più vergati a mano ma digitalizzati, c’è un problema: non viene digitalizzato tutto il discorso ma vengono solo rilevate alcune frase che l’operatore ritiene siano importanti da portare all’attenzione del magistrato e a quel punto viene fatta un’annotazione di servizio che riporta quelle frasi. Io da avvocato non mi fido, bisogna prendere l’intercettazione e ascoltarsela. Quando poi si arriva in giudizio viene nominato un perito perché venga fatta una trascrizione esatta”.
PIERINA PAGANELLI, I DUBBI SU VALERIA BARTOLUCCI, L’AVVOCATO: “E’ UNA DONNA FERITA…”
L’avvocato conclude: “Valeria lo ha detto in tutti i modi possibili e inimmaginabili, è delusa, ferita e arrabbiata e sta cercando di riprendere in mano la propria vita, sul discorso della sua inattendibilità e le bugie vorrei solo significare che fino a questo momento Valeria non ha mai potuto leggere un atto del fascicolo di Pierina Paganelli al contrario di Manuela Bianchi, che ha avuto la possibilità di leggere fin dal primo momento ogni atto, e questo è stato un vantaggio, lei non è mai stata solo un testimone, da subito persona offesa ha sempre avuto la possibilità di leggere gli atti e questo è un passaggio fondamentale nella ricostruzione di questa cosa”.
“La signora Bianchi aveva una discovery analoga a quella dei difensori di Dassilva e Dassilva stesso, in più ha ricalcato il provvedimento del riesame di Bologna, bastava leggere quel provvedimento e avere la capacità, come riconosco alla signora Bianchi, a livello nervoso eccellente”.
Infine le parole del generale Garofano, consulente della difesa di Manuela Bianchi, che aggiunge puntualizzando: “Anche per la signora Bianchi non c’è stata una discovery completa. Io credo che bisognerebbe ragionare sui tre giorni dell’incidente probatorio, se non fosse stata credibile quei tre giorni avrebbero fatto emergere le bugie e poi mi domando, perché il signor Dassilva in quel momento non è intervenuto, non ha detto la sua verità?”.
Ancora domande quindi, senza delle vere e proprie risposte concrete, ma la sensazione è che si stia andando verso un punto ormai certo: l’omicida di Pierina Paganelli sarebbe Louis Dassilva, ora resta solo da capire se sia stato aiutato da qualcuno in un secondo momento e soprattutto da chi.
