Pierina Paganelli, a Chi l'ha visto? le motivazioni del Riesame che ha deciso di confermare il carcere per l'unico indagato Louis Dassilva
Nei giorni scorsi, il Tribunale del Riesame di Bologna ha confermato il carcere per Louis Dassilva, l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Secondo i giudici, il 35enne senegalese non può restare a piede libero in attesa di sapere se ci sarà un processo, e sussistono presupposti granitici per mantenere la misura cautelare disposta a suo carico a luglio dello scorso anno.
Il primo no alla scarcerazione era arrivato dal gip di Rimini, Vinicio Cantarini. A pesare sulla decisione, come spiegato dalla trasmissione Chi l’ha visto? in merito alle motivazioni del rigetto dell’istanza della difesa, sarebbero vecchi e nuovi elementi investigativi.
Pierina Paganelli: perché i giudici dicono no alla scarcerazione di Louis Dassilva
Il Riesame ha spazzato via le speranze della difesa di Louis Dassilva sulla scarcerazione, orizzonte inizialmente non solo auspicato ma dato come probabile dai suoi legali all’esito degli incidenti probatori – in particolare quelli su Dna e Cam3 – che escludono la sua presenza sulla scena del crimine in via del Ciclamino. Nonostante non vi sia traccia genetica del senegalese nel luogo in cui è stata uccisa Pierina Paganelli, secondo i giudici ci sono elementi a sufficienza per ritenerlo coinvolto nel delitto della 78enne avvenuto il 3 ottobre 2023 nell’area garage del palazzo in cui entrambi vivevano.
Tra le nuove “carte” in mano alla Procura di Rimini, una intercettazione datata 1 novembre 2023, meno di un mese dopo l’omicidio di Pierina Paganelli, che cristallizza una conversazione in auto tra Louis Dassilva e sua moglie, Valeria Bartolucci. In quel dialogo, quest’ultima avrebbe commentato così un’eventuale nuova convocazione da parte degli inquirenti (demolendo, di fatto, l’alibi fornito al marito): “Se mi richiamano anche a me, dobbiamo vedere se ero sveglia a quell’ora… Questa cosa io non la so, c***o gli dico? Non lo so“.
