Il Comune di Bologna ha deciso di distribuire gratuitamente pipe in alluminio per il consumo di crack
Il Comune di Bologna, superando ogni limite di discrezionalità e buon senso, si è inventato anche il ruolo di prevenzione dell’uso di droghe distribuendo gratuitamente a chi è in carico ai servizi sociali e dunque ai Sert, insieme al metadone, pipe in alluminio per fumare sostanze come tutti gli oppiacei, a cominciare dallacannabis, fino al crack.
L’iniziativa, già peraltro attiva dal 2024, ma esplosa pubblicamente in questi giorni, porta a riflessioni che non sono solo moralistiche ed economiche (soldi pubblici usati per i consumatori seriali): l’enfasi posta dalla Giunta sul lavorare in modo non giudicante con le persone che fanno uso di droghe al fine di ridurre i rischi associati a comportamento ed esiti negativi sulla salute, e per promuovere il benessere, sono veramente ridicoli.
Diverse ricerche mostrano che nell’ultimo decennio insieme ai modelli di consumo di droghe e alle caratteristiche di chi ne fa uso, sono evoluti anche gli interventi di riduzione del danno e per la gestione dei problemi sociali e sanitari spesso considerevoli e complessi nelle persone escluse socialmente. Dunque, il problema ora è e rimane di intervenire secondo Le linee guida congiunte Eueda-Ecdc aggiornate sulla prevenzione e il controllo delle malattie infettive tra i tossicodipendenti, che indicano di fornire un trattamento con antagonisti degli oppiacei per prevenire l’epatite C e l’Hiv e per ridurre i comportamenti iniettivi tra i tossicodipendenti, soprattutto tra i carcerati, e non di facilitare la fornitura di pipe per sostenere il loro comportamento.
La situazione è complessa e si sta aggravando perché la presenza di miscele e sostanze vendute sul mercato (Fentanyl) evidenzia la necessità di rivedere e adattare gli approcci di erogazione di alcuni interventi ed è evidente che occorre che anche la Giunta Lepore, con in testa l’assessore Madrid che sulla questione “pipe regalate” ha dato risposte arroganti e incredibilmente irresponsabili – posto che il problema non è soltanto il fumo -, s’informi sul sistema europeo di allerta droga per i rischi correlati per uno scambio di corrette informazioni anche in relazione alla sicurezza dei cittadini.
Sicurezza che in città manca per una libera circolazione di rete di spacciatori di morte che creano risse e violenze, che le forze dell’ordine nel loro fondamentale ruolo sono chiamate a dirimere spesso nella più totale solitudine. Anzi, con una Giunta che agita la politica dei diritti permissivi come una clava sulla pelle dei cittadini.
Ma coinvolgere e fornire risposte efficaci di riduzione del danno alle persone che hanno un comportamento ad alto rischio rimane una sfida per vari motivi, tra cui la mancanza di un’offerta di servizi integrati in molti luoghi, a cominciare dalle scuole, e la necessità di sviluppare interventi di riduzione molteplici come l’informazione la formazione sociosanitaria dedicata con solide partnership multi-agenzia tra coloro che forniscono servizi di salute, cercando insieme una migliore protezione della salute e costi inferiori per la società.
Secondo la relazione annuale del Parlamento, nel 2024 quasi 910mila giovani tra 15 e 19 anni (il 37% della popolazione studentesca) hanno consumato almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale. Circa 280mila studenti hanno fatto uso di una Nuova sostanza psicoattiva (Nps), tra cui le più utilizzate sono cannaboidi e oppiodi sintetici e ketamina. In generale, il consumo di queste sostanze è più diffuso tra i maschi. Ecco Sindaco Lepore e compagnia, niente pipe più prevenzione.
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