Plusvalenze Juventus, Andrea Agnelli fa ricorso al Tar: l'ex presidente bianconero chiede che venga annullata la squalifica di due anni inflittagli
L’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha deciso di presentare ricorso al Tar, il tribunale amministrativo regionale, nei confronti della squalifica di due anni. Il collegio di garanzia dello Sport del Coni aveva infatti comunicato un “fermo” di 24 mesi per l’ex numero uno dei bianconeri a seguito della vicenda riguardante il noto caso delle plusvalenze. Ma da come appreso dall’agenzia di stampa Ansa, nella giornata di ieri scadevano i termini per presentare appello alla giustizia amministrativa e i legali di Andrea Agnelli, team di avvocati guidato da Vittorio Angelini, hanno deciso di fare ricorso. Cosa può succedere dopo questa mossa difensiva?
A seguito della squalifica di 24 mesi del Coni, confermata ad aprile dopo il primo provvedimento emesso a gennaio 2023, Andrea Agnelli è stato escluso dal mondo del calcio, ma se il Tar dovesse accogliere il ricorso presentato dall’ex presidente della Juventus, a quel punto lo stesso potrebbe tornare “in auge”. Secondo gli addetti ai lavori, e precisamente Eurosport, è comunque difficile pensare ad un immediato “come back” nel mondo del calcio anche perchè Angelli è molto legato alla Juventus e la società bianconera ha cambiato da pochi mesi la dirigenza in toto, proprio a seguito della vicenda plusvalenze.
PLUSVALENZE JUVENTUS, ANDREA AGNELLI FA RICORSO AL TAR: IL 27 GIUGNO LA SENTENZA SUL CASO STIPENDI
Sempre in merito alle vicende giudiziarie dell’ex presidente juventino, è fissato fra esattamente una settimana, il prossimo 27 giugno (dopo essere slittato dal 15 giugno), il processo dinanzi al tribunale federale nazionale della Federazione italiana giuoco calcio, in merito al secondo filone di indagini inerenti il vecchio board della Signora, leggasi il caso degli stipendi.
L’ex presidente juventino è stato l’unico a non accettare il patteggiamento fra i vari dirigenti bianconeri: lo scorso 30 maggio il club ha accettato una sanzione di oltre 700mila euro di modo da chiudere ogni pendenza davanti alla giustizia sportiva italiana, evitando così di attendere un eventuale altra penalità in classifica.