Una parola di troppo, “pogrom”, a riaprire una ferita mai veramente chiusa tra Polonia e Israele: è bastato un tweet fuor di luogo a commento di un gol della Nazionale dell’est-Europa per riaccendere le tensioni mai sopite con il popolo ebraico e che hanno a che vedere con il collaborazionismo dei polacchi con i nazisti denunciato da Gerusalemme. Soltanto pochi mesi f, il premier Mateusz Morawiecki aveva ad esempio deciso di disertare il summit dei Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Slovaccia, Repubblica Ceca) a Gerusalemme organizzato, anche in chiave elettorale, da Netanyahu lamentandosi per le parole pronunciate dal neoministro degli Esteri israeliano Yisael Katz. Questi, riprendendo le parole dell’ex premier israeliano Yitzhak Shamir, come spiegato dall’Huffington Post, aveva dichiarato che i polacchi “succhiano antisemitismo con il latte materno”. Un’affermazione definita dal premier polacco “razzista e inaccettabile”. (agg. di Dario D’Angelo)
“POGROM” DOPO IL GOL DELLA POLONIA: SBOTTA ISRAELE
Scoppia il pasticcio diplomatico fra la Polonia e Israele a causa della parola “pogrom”, usata indebitamente dalla federcalcio della nazione dell’est Europa dopo la sfida fra le due nazionali. Come riferito dall’edizione online di Repubblica, nella giornata di lunedì scorso, 10 giugno, i polacchi hanno sfidato gli israeliani, match valevole per le qualificazioni ai campionati di calcio europei del 2020, vincendo con il rotondo risultato di quattro reti a zero. La federcalcio polacca, attraverso la propria pagina Facebook, ha commentato l’andamento del corso della gara, scrivendo “GOOOOOOOL! Questo è già un pogrom!”. Ma cosa significa pogrom? Il termine, ricorda Repubblica, “è usato per le persecuzioni contro gli ebrei nell’Europa dell’Est”. La frase è stata immediatamente rimossa, ma in breve tempo aveva già fatto il giro del web provocando indignazione e numerose polemiche, sia sui media israeliani quanto quelli polacchi.
POGROM DOPO POLONIA-ISRAELE, SCOPPIA IL CASO
La federazione di calcio della Polonia ha respinto ogni accusa, come spiegato dal portavoce Jakub Kwiatkowski, che parlando al magazine locale Polityca, ha precisato: «nelle partite viene spesso usata la parola pogrom. Se avessimo un tale approccio, non potremmo usare la parola bruciato nelle cronache. Forse questa parola era imbarazzante, perché solleva inutilmente queste emozioni». Peccato però che la versione fornita non sia piaciuta agli israeliani, che tra l’altro hanno denunciato numerosi commenti a corredo del post di stampo antisemita. «Semplicemente vergognoso, inaccettabile», ha spiegato all’agenzia Ansa, Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme: «Se c’è un popolo che dovrebbe essere ben esperto del significato – ha aggiunto – sono proprio i polacchi. La gente lì lo sa bene». Le relazioni diplomatiche fra Polonia e Israele sono già critiche dopo che l’anno scorso è stata introdotta una legge sul territorio polacco, che rende illegale attribuire alla stessa nazione i crimini nazisti, compresa la gestione del tristemente noto campo di concentramento di Auschwitz.