È il giorno del Presepe di Natale 2025: quando e come è nata la tradizione secolare e i consigli per realizzarlo al meglio in modo domestico

Nel giorno in cui tradizionalmente si aprono (almeno, figurativamente) le festività natalizie, molti saranno alla ricerca di curiosità e consigli per realizzare al meglio il Presepe di Natale 2025 con un appuntamento che per moltissimi è fisso ogni 8 del mese di dicembre, talvolta associato anche alla realizzazione dell’Albero che illuminerà i nostri salotti per le prossime settimane: una tradizione – quella del Presepe di Natale – antichissima e che oggi è diventata anche un momento di unione in famiglia e (soprattutto) di riflessione sul senso profondo delle festività.



Partendo proprio dalla storia del Presepe di Natale, la primissima cosa da mettere in chiaro è che la rappresentazione figurativa che conosciamo oggi ha avuto origine nella prima metà del 1200: prima di allora il presepe era inteso come qualsiasi raffigurazione pittorica della natalità di Cristo, con il primissimo esempio che risale addirittura al terzo secolo; mentre fu – nientemeno – che San Francesco d’Assisi a creare il primo Presepe di Natale in tre dimensioni, con delle arcaiche versioni delle attuali statuette.



Grazie a San Francesco prese progressivamente piede la tradizione di realizzare il Presepe di Natale all’interno delle Chiese cittadine e solamente attorno al ‘500 iniziò a diffondersi anche all’interno delle abitazioni: fu proprio in quel secolo che il Presepe di Natale iniziò a diffondersi a Napoli, poi diventata una sorta di “capitale” mondiale del presepe moderno, ben testimoniata dalla famosissima via San Gregorio Armeno che ancora oggi ospita le secolari botteghe dei mastri presepai.

Come e quando fare il Presepe di Natale 2025: i migliori consigli per realizzare la natività all’interno della nostra abitazione

Chiusa la parentesi storica sul Presepe di Natale, possiamo ora passare a quelli che sono i migliori consigli per realizzarlo rispettando la tradizione e – al contempo – strizzando l’occhio al presente: la primissima cosa da mettere in chiaro è che (ovviamente) il fulcro del Presepe dev’essere la natività di Cristo, con le statuette che rappresentano Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello al centro della scena, affiancate dalla culla che dovrà rigorosamente restare vuota fino alla mattina del 25 dicembre.



Presepe (Foto: Pixabay)

Attorno alla natività tutto ciò che possiamo aggiungere al nostro Presepe di Natale è letteralmente a nostra indiscrezione: su questo fronte si sono creati nel tempo due diversi schieramenti tra chi cerca di perseguire una sorta di veridicità storica preferendo statuette che rappresentano i mestieri diffusi all’epoca della natività, realizzando articolati paesaggi e veri e propri villaggi e chi – dall’altra parte – preferisce ascrivere la natalità all’epoca moderna, aggiungendo anche statuette che non sono storicamente accurate.