Il presidente iraniano Pezeshkian intervistato da Tucker Carlson: "Non abbiamo intenzione di sviluppare la bomba atomica, è contro la legge religiosa"
Il presidente dell’Iran Masoud Pezeshkian ha rilasciato una intervista esclusiva al giornalista statunitense Tucker Carlson, nella quale ha parlato dei prossimi sviluppi sui colloqui per il programma nucleare e di come vede l’evoluzione del conflitto in Medio Oriente, anticipando anche quale potrebbe essere il futuro dei rapporti con gli Usa, alla luce dell’interruzione della cooperazione con L’AIEA. Sulla questione nucleare il leader ha voluto subito chiarire: “Non abbiamo intenzione di avere un programma per armi nucleari nè ora nè in futuro, perchè è vietato dalla legge religiosa emanata da Khamenei“, sostenendo che la notizia che l’Iran fosse vicino allo sviluppo della bomba atomica.
“È una menzogna diffusa da Israele come strumento di propaganda fin dal 1994” ha affermato, così come l’allarme lanciato in merito alla volontà di colpire direttamente Donald Trump in America. Su quest’ultimo punto ha poi precisato: “”Morte all’America” non è un invito all’attacco ma un grido contro i crimini e l’oppressione” sottolineando che: “Non esistono cellule terroristiche dormienti negli Stati Uniti, gli iraniani che vivono negli Usa sono tutti rispettosi della legge“.

Pezeshkian: “Israele ha fatto fallire i negoziati sul nucleare attaccando, non c’è più la fiducia per collaborare con l’AIEA”
Il presidente iraniano Pezeshkian nell’intervista ha lanciato alcune accuse contro Israele, sostenendo che i rapporti tra i due paesi si sono deteriorati in seguito alle azioni militari portate avanti dall’esercito israeliano in Palestina, rivelando anche un tentativo di assassinio che però è fallito: “I servizi segreti infiltrati stavano organizzando un attentato, volevano bombardare l’area nella quale stavamo tenendo una riunione, ma non ci sono riusciti“.
Anche tornando alla questione del programma nucleare e all’interruzione dei rapporti con l’AIEA, ha afferma che la responsabilità è di Israele, in quanto ha attaccato facendo fallire i negoziati in corso, compromettendo così il clima di fiducia che si era creato in precedenza tra il governo e l’agenzia, che “era a conoscenza del fatto del non stavamo sviluppando armi“. Pezeshkian tuttavia dichiara di restare aperto al colloquio con Trump, che ha invitato a non appoggiare più le politiche guerrafondaie di Netanyahu, per lavorare su un accordo di pace e stabilità, con un possibile ritorno degli investimenti statunitensi in Iran a patto che si metta fine a tutte le sanzioni attualmente imposte.
